L’Italia a due velocità nelle nascite cambierà gli assetti scolastici

Secondo il censimento 2001, i bambini di cinque anni di età nell’anno del censimento erano circa 522 mila, quelli con meno di un anno di vita erano invece circa 531 mila: una variazione in aumento pari a circa l’1,7%.
Ma in fatto di andamento demografico l’Italia ha fatto registrare due velocità diverse: una in accelerazione che ha raggiunto anche consistenti punte di incremento come in Emilia Romagna (+11,4% corrispondente ad una differenza di circa 3.500 nati in più), in Lombardia e in Friuli-Venezia Giulia (+7,4%); e un’altra in decelerazione, come in Molise (quasi 10 punti percentuali in meno) o in Sicilia (cinque punti percentuali in meno).
Nati in più vogliono dire per la scuola nuove classi e nuovi posti di docente; nati in meno, all’opposto, vogliono significare, invece, classi che chiudono e organici degli insegnanti che si riducono.
Per capire l’andamento in successione, è stato considerato come anno di partenza quello corrispondente ai 5 anni di età nel 2001, cioè il 1996. Tale anno, assunto a valore 100, ha consentito di rilevare negli anni successivi l’andamento delle nascite nelle varie regioni.
Praticamente tutto il sud è sotto media nazionale.