‘L’istruzione non si delega’, Udu e Rete contro le riforme per decreto

E’ gravissimo che, a quattro anni dalla riforma Gelmini, il Governo pensi di intervenire sull’istruzione attraverso una delega, sottraendo al Parlamento la discussione ed elaborazione di misure che andrebbero a incidere fortemente su un sistema ormai stremato da anni di tagli e riforme devastanti, peraltro ancora una volta senza prevedere alcun investimento“. Lo afferma Gianluca Scuccimarra, Coordinatore nazionale dell’unione degli universitari.

L’Udu si riferisce al fatto che nel consiglio dei ministri dello scorso 8 ottobre, è iniziata la discussione di un disegno di legge che delega il governo a riformare scuola e università, “conferendo ampio margine e individuando numerose aree di intervento, per la scuola si va dal reclutamento al trattamento economico dei docenti e agli organi collegiali, mentre sono ancora maggiori per l’università: dalla contribuzione studentesca, alla ricerca e alla valutazione, passando per l’autonomia finanziaria e la governance. Il tutto, come da tempo ci hanno abituato, senza ulteriori oneri per la finanza pubblica, cioè a costo zero“.

Da anni chiediamo di avviare un confronto serio nel Paese sul tema della scuola pubblica, un confronto che – osserva Daniele Lanni, Portavoce nazionale Rete degli Studenti Medi – coinvolga gli studenti e la società tutta, oltre al Parlamento e al Governo, perche’ riguarda il futuro del Paese; il nostro sistema scolastico cade a pezzi, e gli enormi problemi, che si sono accumulati negli anni, non possono essere affrontati a colpi di decreto; necessitano condivisione, partecipazione e risorse che, già è messo bene in chiaro, non ci sono“.

Presenteremo una mozione urgente al Consiglio nazionale degli studenti e useremo tutti i mezzi a nostra disposizione per bloccare il disegno di legge delega, prima che venga approvato in consiglio dei ministri. Dopo la giornata di mobilitazione del 15 novembre, la ministra Carrozza ha dichiarato di voler incontrare gli studenti: non si trasformi in un ulteriore incontro spot, il ministro venga a parlare concretamente comunicando l’eliminazione della bozza di decreto. L’istruzione non si delega!” conclude Scuccimarra.