L’intervista bipartisan di Letizia Moratti

Letizia Moratti rilancia il suo appello all’opposizione affinché concorra al rilancio della scuola italiana. Lo fa in una singolare intervista, presentata come “conversazione” (ma con chi? Il pezzo, pubblicato dal quotidiano “il Riformista” il 31 gennaio, non è firmato, e non ci sono domande). Lo aveva già fatto in Parlamento, intervenendo al Senato in occasione dell’approvazione della riforma, e lo ripete ora, alla vigilia del definitivo voto della Camera, attraverso il quotidiano che più di ogni altro riflette le posizioni revisioniste e “liberal” della sinistra diessina più vicina a Massimo D’Alema e Giuliano Amato.
Il ministro ricorda di aver inserito nella sua riforma i principi generali già contenuti nella legge n. 30/2000 di Berlinguer, e di aver “accolto in Parlamento suggerimenti dell’opposizione per una maggiore integrazione dei percorsi di istruzione e di formazione professionale” (si riferisce, probabilmente, alle previste azioni di sostegno dei passaggi ai e dai percorsi liceali). D’altra parte, argomenta il ministro, le principali leggi che hanno messo in discussione il vecchio assetto centralista e statalista della scuola italiana (autonomia scolastica, parità, federalismo) sono state volute dal centrosinistra, e lei si limita ad applicarle. Non si vedono dunque le ragioni – sostiene in sintesi la Moratti – di un’opposizione così dura e intransigente come quella finora praticata dalla sinistra in Parlamento e fuori di esso. E per la verità “il Riformista” non sembra darle torto. Al contrario della Cgil, che sembra invece aver definitivamente scelto una linea di scontro globale e frontale, che culminerà in una manifestazione nazionale a sostegno della scuola pubblica, indetta a Roma insieme ad altre associazioni per il prossimo 12 aprile.