L’integrativo per i dirigenti scolastici è cosa fatta

Dovrebbe chiudersi già martedì 28 maggio la contrattazione integrativa per i dirigenti scolastici presso il ministero dell’Istruzione. Sono stati, infatti superati gli iniziali scogli e concordati gli elementi significativi di questo secondo livello di contrattazione. Eccone il lungo elenco: ricognizione delle risorse disponibili, decorrenze e valore della retribuzione di posizione, criteri di ripartizione delle risorse nei fondi regionali, criteri per l’articolazione delle posizioni dirigenziali, criteri per la determinazione dell’importo della retribuzione di posizione corrispondente alle diverse posizioni dirigenziali, retribuzione di posizione e di risultato per il personale distaccato o utilizzato, adeguamento delle posizioni pensionistiche e degli arretrati per i dirigenti cessati prima della firma del CCNL.
I fondi regionali integrativi dovrebbero essere ripartiti all’85 per cento nella retribuzione di posizione e al 15 per cento nella retribuzione di risultato. Quel che è curioso è che, almeno per quest’anno, il “premio di risultato” potrebbe essere elargito in parti uguali a tutti i dirigenti, come se ognuno avesse raggiunto in egual misura gli obiettivi assegnatigli.
La retribuzione di posizione terrà conto della dimensione dell’istituzione scolastica di servizio (alunni, docenti, Ata), della sua complessità (plessi, corsi serali, reparti di lavorazione, eda, ecc.) e di altri criteri da definire in sede di contrattazione integrativa regionale. La retribuzione di posizione dovrebbe oscillare tra i 2.442 e i 6.105 euro all’anno. I dirigenti distaccati presso l’Amministrazione scolastica o presso sindacati, enti e associazioni dovrebbero percepire una retribuzione di posizione e di risultato secondo la misura media della regione di appartenenza.