Riceviamo questa lettera dal lettore Sergio Sbrovazzo, e  volentieri la  pubblichiamo.

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Ho letto le bozze dei quadri orari previsti dalla nuova riforma della scuola superiore. In particolare ho visto che gli insegnamenti di Elettrotecnica e di Elettronica verranno unificati in un unico insegnamento, “Elettrotecnica ed Elettronica”. Immagino quindi che il docente diventerà unico.

Io sono un docente di Elettrotecnica, laureato in Ingegneria Elettrotecnica, abilitato ad insegnare Elettrotecnica. Nulla conosco di Elettronica, materia che, nonostante il nome simile, è del tutto diversa da Elettrotecnica. Così come un insegnante di Elettronica nulla conosce delle applicazioni elettrotecniche: magari conosce l’elettrotecnica di base, ma certamente non le macchine, gli impianti e i sistemi elettrici.

È vero che potrei acquistare qualche libro di Elettronica, studiare la materia e andare a ripeterla ai ragazzi. Ma l’insegnamento non è certo questo, non è ripetere la lezioncina letta sul libro la sera prima o peggio leggere il libro in classe: l’insegnamento è una trasmissione di conoscenza, di competenze e di passione che va ben al di là.

Se questa riforma dovesse andare in porto così com’è, mi chiedo con preoccupazione come potrò insegnare una materia che non conosco.

Credo di essere un buon insegnante di Elettrotecnica, a detta sia dei colleghi che degli studenti, ed ho una forte passione per il lavoro che faccio. Potrei forse essere un discreto insegnante di Storia o di Inglese, materie che conosco e che mi piacciono, ma non certo di Elettronica, materia che non conosco per nulla.

È giusto preoccuparsi delle ricadute occupazionali che questa riforma provocherà, ma credo si dovrebbe parlare anche delle ricadute sulla qualità dell’insegnamento: unificando le materie in questo modo, la conseguenza sarà che in molti casi si manderanno in cattedra docenti impreparati, e la qualità dell’insegnamento peggiorerà drasticamente!

Cordiali saluti,

Sergio Sbrovazzo

Docente di Elettrotecnica

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