L’indagine dell’Anp: metà dei docenti delusi dell’azione sindacale

Il rilancio della professione docente, così come definito dalla maggioranza degli insegnanti intervistati da Nomisma per conto dell’Anp, richiede ovviamente gambe per camminare, cioè soggetti capaci di interpretare e rappresentare le richieste della categoria.

Tra i 5 mila e più docenti della scuola pubblica intervistati, la metà (49%) dichiara che “i sindacati della scuola hanno oggi una posizione debole nel promuovere con efficacia innovazioni professionali, rimanendo più concentrati nella sottoscrizione del rinnovo contrattuale e nella lotta alla precarietà piuttosto che alla propulsione delle riforme necessarie per il sistema scolastico e per la professione“. Il 43,5% pensa infatti che solo con fatica il sindacato sia in grado di promuovere la valorizzazione professionale. I docenti sono molto critici sui risultati ottenuti nei tempi recenti; oltre la metà (55,4%) ritiene che rispetto alle battaglie degli ultimi anni i sindacati della scuola non abbiamo ottenuto risultati significativi.

Le valutazioni complessivamente insufficienti arrivano anche dai docenti iscritti ai sindacati dove il 60% è poco soddisfatto della loro azione come “rappresentante degli interessi dei docenti” (percentuale che raggiunge il 75% tra i non iscritti) ed il 37% dei docenti nel complesso ritiene che manchi del tutto un interlocutore per la tutela professionale.

La delusione verso l’azione del sindacato non significa, per questo, mancanza di fiducia nel suo potenziale di intervento a favore della categoria. Si tratta, piuttosto, di rivedere l’ordine di priorità dell’azione sindacale: i docenti chiedono infatti, secondo l’indagine dell’Anp, che per il prossimo futuro il sindacato ritrovi la strada per perseguire obiettivi concreti per la valorizzazione professionale (54,9% sulla risposta multipla), mantenendo le proprie capacità in tema di miglioramento delle condizione economiche (50,4%) e lotta alla precarietà (24,5%).

Dai dati raccolti, Rembado per l’Anp trae considerazioni molto critiche: “E’ ormai da tempo in atto una crisi profonda del sindacato tradizionale. L’allontanamento tra i docenti e i loro tradizionali rappresentanti testimonia la scarsa capacità del sindacato di accompagnare i processi di riforma“.