Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

L’impegno della Uil scuola per l’inclusione dei migranti

La Uil Scuola nei giorni scorsi ha fatto il bilancio di tre anni di lavoro, sviluppato in collaborazione con l’Internazionale dell’Educazione, a sostegno del piano europeo rivolto ai rifugiati e ai migranti minori non accompagnati.

In una nota il sindacato sottolinea il fatto che alcune esperienze realizzate in Italia, secondo un modello di scuola “tutto italiano”, sono diventate “progetti pilota anche per i Paesi del Nord Europa”.

Il segretario della Uil scuola, Pino Turi, cita per esempio “quanto realizzato, durante lo scorso anno scolastico, in Sicilia (Palermo, Salemi, Trapani)”, dove “scuole, insegnanti e personale (hanno operato) in sinergia, per creare un modello inedito di educazione, che intreccia competenze, esperienze e necessità”. In Sicilia, spiega il sindacalista, “dirigente, insegnanti, personale Ata,  tutti, si sono messi a studiare l’inglese per poter comunicare più facilmente”, e sono state realizzate  esperienze di didattica di laboratorio, e lezioni pratiche per minori non accompagnati, dall’elettronica alla pasticceria, che sono state “il modo concreto di integrazione trovato nei territori dove il fenomeno migratorio è vissuto quotidianamente, con evidenti ricadute positive su tutti i componenti della comunità scolastica, sia migranti che stanziali”. 

I minori non accompagnati che beneficiano di attività dedicate all’interno dei centri del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) sono quest’anno 803 in Sicilia e 540 in Emilia Romagna, dove sono state realizzate altre iniziative con la partecipazione attiva della Uil scuola, in particolare a Modena, dove il prossimo 30 novembre si svolgerà un convegno sulle esperienze di accoglienza e integrazione con la partecipazione del Comune e del Terzo settore.

Le linee guida in tema di istruzione definite dall’Internazionale dell’educazione, alle quali il sindacato italiano ha ispirato le sue iniziative, considerano prioritarie “la partecipazione attiva ed il coinvolgimento delle comunità locali e di immigrati attraverso l’utilizzo e la valorizzazione delle risorse esistenti sul territorio”, “la predisposizione di interventi di sensibilizzazione, educazione e informazione finalizzati a garantire una migliore integrazione sociale dei giovani immigrati” e “il coinvolgimento degli insegnanti e dei dirigenti delle scuole dove la presenza degli immigrati risulta elevata, sia per supportare gli immigrati nel percorso scolastico, sia per fornire agli insegnanti gli strumenti adeguati per la verifica e la valutazione degli studente stranieri”.

 

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