
L’Annuario del Servizio Nazionale della CEI per l’Insegnamento della Religione Cattolica nelle scuole statali italiane, reso pubblico in questi giorni, registra per il 2010-11 una modesta flessione complessiva di quasi 0,2 punti percentuali degli alunni che si avvalgono dell’Irc confermando, tuttavia, una tendenza in atto da vari anni. Si avvale dell’IRC l’89,8%, pari a circa 7 milioni e 34 mila ragazzi sui 7 milioni e 833 mila che frequentano scuole statali.
Nel 2009-10 si avvaleva dell’IRC il 90% degli alunni; nel 1993-94 la percentuale era del 93,5%.
La flessione, minima ma costante, può essere messa in relazione al contestuale aumento di alunni stranieri che praticano religioni diverse da quella cattolica, tra i quali sono diversi i non avvalentisi.
Dal 93-04 al 2010-11 è stata la scuola dell’infanzia statale a far registrare la più elevata flessione di bambini che si avvalgono dell’IRC, passati dal 96,6% al 91,5% (-5,1 punti in percentuale), seguiti dagli studenti delle superiori, scesi dall’88,6% all’83,8% (-4,8 punti in percentuale).
Nelle scuole del Nord, dove nell’ultimo triennio vi è stato un sensibile calo di alunni che non scelgono l’insegnamento della religione cattolica, si avvale dell’IRC l’83,7%: negli istituti superiori se ne avvale il 73,5% e nella scuola dell’infanzia è l’83,7%.
Nelle regioni centrali (l’Annuario comprende anche Sardegna, Abruzzo e Molise) la percentuale di chi si avvale dell’IRC è scesa all’89%, anche qui con flessioni nella scuola secondaria superiore e nella scuola dell’infanzia.
Le scuole meridionali si confermano invece di gran lunga le più disponibili all’IRC, visto che anche attualmente se ne avvale il 98,1% dei ragazzi.
Registrati a tuttoscuola
Benvenuto su Tuttoscuola.com!
Registrati a tuttoscuola
Grazie per esserti registrato
controlla il tuo indirizzo di posta per attivare il tuo abbonamento