Licei di quattro anni/4. Sperimentazione nelle statali

Le critiche sindacali al decreto Carrozza che ha autorizzato la sperimentazione a Brescia (ma anche a Milano e a Varese) di licei di durata quadriennale hanno riguardato il metodo (mancata consultazione preventiva), la ristrettezza di localizzazione della sperimentazione (solo in Lombardia) e l’esclusiva scelta di istituti paritari autorizzati.

C’è preoccupazione in ambito sindacale che la sperimentazione possa riguardare anche istituti statali: un’estensione generalizzata al sistema statale determinerebbe pesanti effetti sugli organici del personale docente e Ata.

Ebbene, tra i progetti di sperimentazione presentati ad aprile all’allora ministro Profumo sembra vi siano anche quelli di cinque-sei istituti statali localizzati in diversi territori del Paese (Puglia, Campania e Lombardia).

Progetti, a quanto si sa, rimasti nel cassetto probabilmente per la difficoltà di definire l’impiego dei docenti che al termine del quadriennio – a classi quinte soppresse – risulterebbero in soprannumero.

A suo tempo il sottosegretario Rossi Doria aveva ipotizzato che la quota di docenti risultanti in soprannumero andasse a costituire l’organico funzionale d’istituto. Ma per una siffatta ipotesi occorrerebbe l’ok preventivo del Ministero dell’Economia e Finanze.

Ora che il ministro Carrozza si è sbilanciata a favore della sperimentazione e non solo in ambito paritario i progetti potrebbero essere autorizzati: dall’anno prossimo, ovviamente, visto che questo anno scolastico è ampiamente cominciato. Da un momento all’altro potrebbe venire l’ok ministeriale. Se sarà così, il ministro farà bene a dare una certa sistematicità alla sperimentazione, ampliando la platea degli istituti partecipanti e fornendo opportune linee guida e criteri per raccogliere risultati scientificamente probanti per una possibile modifica ordinamentale.