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L’elevato livello culturale delle madri aiuta a contenere l’obesità

Lo studio condotto da “OKkio alla salute” sull’obesità infantile in Italia ha indagato anche su talune situazioni ambientali e familiari nelle quali si trovano inseriti i bambini, oggetto della rilevazione.

A parte la distribuzione del fenomeno nelle aree geografiche con il 27,7% complessivo nelle regioni settentrionali e il 43,1% complessivo in quelle meridionali-insulari, è interessante rilevare come il titolo di studio e la condizione lavorativa della madre abbiano una diretta influenza sullo stato ponderale dei figli.

Per quanto riguarda il livello culturale, lo studio ha rilevato una situazione maggiormente negativa (39,3%) dei figli di madri in possesso del solo titolo di scuola media o inferiore, mentre evidenziano un livello di minore negatività (29,7%) i figli di donne laureate; i figli di donne in possesso del diploma sono posizionati a metà (35,2%).

Dal dato di insieme si ricava l’impressione che anche il livello culturale familiare e materno incida sull’andamento della patologia ponderale infantile, lasciando intendere che una maggior cultura delle madri fa bene alla salute dei figli.

Per quanto riguarda il livello di occupazione delle madri (a tempo pieno, part-time o casalinghe) i riflessi sullo stato di peso dei figli risultano meno differenziati.

È sorprendente constatare, tuttavia, che ad avere i tassi negativi più elevati (38,8%) sono i figli di madri senza occupazione e, in teoria, più presenti nella cura della alimentazione, mentre i figli di madri ad occupazione piena registrano il 35,6% di eccesso di peso.

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