Legge di Bilancio 2025: più risorse per i rinnovi e Carta del Docente estesa ai supplenti annuali

La Legge di Bilancio 2025, in fase di discussione e approvazione, porta con sé un mix di buone notizie e sfide per il personale scolastico. Se da un lato ci sono novità positive per il rinnovo contrattuale, dall’altro si segnala un saldo negativo dei posti per i docenti, con una riduzione di oltre 3.500 unità nell’organico scolastico, a partire dal prossimo anno. Le misure destinate a far fronte a questa riduzione e i dettagli sull’incremento delle risorse destinate al personale sono centrali nella discussione.

La riduzione dei posti: un impatto iniziale e le misure compensative

L’organico dell’autonomia perderà circa 5.660 posti a partire dal prossimo anno scolastico, cifra che era prevista nel testo iniziale del Disegno di Legge e che è rimasta invariata anche dopo il passaggio alla Camera dei deputati. Tuttavia, l’iter legislativo ha portato anche alcune novità: una di queste è l’introduzione di 1.866 insegnanti di sostegno già a partire dall’anno scolastico 2025/26, a cui se ne aggiungeranno altri 134 nel 2026/27. Questo incremento di personale specializzato si tradurrà in un impegno economico significativo, pari a 24,99 milioni di euro per il 2025 e a 87,5 milioni per il 2026, fondi principalmente destinati a coprire il costo degli insegnanti di sostegno.

L’assegnazione dei fondi non riguarderà solo gli insegnanti di sostegno, ma si estenderà anche a 101 nuovi funzionari per gli Uffici scolastici territoriali (Usr), chiamati a gestire la riorganizzazione degli uffici e a risolvere alcune problematiche di lunga data, come quelle relative alle gite scolastiche. In questo contesto, è arrivata recentemente una nuova deroga al Codice degli appalti, permettendo maggiore flessibilità nella gestione di tali attività.

Il rinnovo contrattuale: un incremento salariale per il personale

Un altro punto di rilievo della manovra 2025 riguarda il rinnovo contrattuale per il personale della scuola, che sarà finalmente ricompensato con aumenti sostanziali. Il CCNL 2022-2024 prevede già per il 2025 un incremento delle buste paga pari al 5,78%, ovvero circa 140 euro lordi al mese per 13 mensilità, con un beneficio che interesserà circa 1,2 milioni di dipendenti del settore scolastico, tra cui 850mila docenti. Questo aumento potrà arrivare a un 6% medio grazie al “rabbocco” delle risorse previsto in manovra.

Inoltre, sono già stanziati i fondi per la successiva tornata contrattuale 2025-2027, che si prevede porterà a un incremento retributivo pari al 5,4%, con una cifra media di 135,25 euro mensili a partire dal 2027. Questo aumento sarà sostenuto anche da risorse aggiuntive, per un totale di 1,75 miliardi per il 2025, 3,55 miliardi per il 2026, e 5,55 miliardi annui dal 2027.

Interventi fiscali: alleggerimento del carico sulle buste paga

A partire da gennaio, la manovra fiscale apporterà un ulteriore beneficio sui redditi, grazie alla rimodulazione delle aliquote Irpef, che passeranno da quattro a tre, e alla stabilizzazione del taglio al cuneo fiscale. Gli effetti di questa misura si tradurranno in un risparmio di circa 1.000 euro l’anno per i redditi fino a 35.000 euro. Per i redditi superiori, il beneficio diminuisce progressivamente, fino ad azzerarsi per chi guadagna oltre i 40.000 euro annui. Questo intervento potrà alleggerire il carico fiscale per una parte significativa del personale scolastico, rendendo il lavoro nell’istruzione un po’ più conveniente anche sul piano economico.

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