Lega e PD: no a tagli all’università

È ancora un giallo la notizia di un taglio dal 2013 di 200 milioni all’università previsto nella bozza del decreto sulla spending review, tanto che il sen. Rusconi (PD) ha chiesto immediati chiarimenti al ministro Profumo.

In attesa di chiarimenti, la Lega, attraverso il se. Pittoni, ha preso posizione dichiarando che “Togliere altre risorse agli atenei sarebbe come per un artigiano saldare i debiti vendendo gli attrezza da lavoro: un suicidio. L’università ha già fatto la sua parte. Semmai si acceleri l’applicazione della nostra riforma, che assegna una quota crescente dei finanziamenti statali agli atenei sulla base del merito. A inizio legislatura il nostro Paese era agli ultimi posti quanto a fondi per le strutture virtuose. Oggi siamo al 13 per cento e già questo permette alle università meritevoli quasi di azzerare i vecchi tagli”.

Anche la sen. Vittoria Franco ha espresso una preoccupazione simile, affermando che “se le prime notizie sul nuovo decreto in materia di spending review verranno confermate dal testo, si profilerebbe un nuovo colpo di mannaia sull’università che è inaccettabile. I tagli all’università e alla ricerca sono tagli a settori innovativi, sui quali in genere gli altri paesi d’Europa puntano per la crescita e lo sviluppo, e colpiscono i giovani, già duramente penalizzati in un Paese, come il nostro, che purtroppo vanta un record in materia di disoccupazione degli under 24. In più si tratterebbe di altra pioggia sul bagnato, dal momento che l’università aveva già subito tagli rilevanti negli anni scorsi”.