L’educazione per tutti nel 2015: un obiettivo possibile?

L’interrogativo se lo pone la Commissione italiana per l’UNESCO, il cui sito internet pubblica il testo integrale (in inglese, francese e spagnolo) del “Rapporto mondiale 2008 sull’EPT” (Educazione Per Tutti), insieme al suo compendio, a un software per l’indagine statistica e ad altri documenti attinenti al tema.
La presentazione del Rapporto ha avuto luogo lo scorso 29 novembre a New York presso la sede delle Nazioni Unite.
Il Rapporto, che è giunto alla sesta edizione, valuta ogni anno i progressi realizzati nel mondo per mantenere l’impegno che il “World Education Forum” di Dakar si è assunto nel 2000, a dieci anni di distanza dalla conferenza di Jomtien (Thailandia) “Education for All“, che ha segnato una svolta storica nell’impegno internazionale in materia: fornire un’educazione di base a ogni bambino, giovane e adulto, entro il 2015.
Si tratta di un obiettivo realistico? Il Rapporto 2007 segnala che “a metà del percorso intrapreso, il numero di bambini che entrano nella scuola primaria è nettamente aumentato rispetto alla data di partenza, il tasso di scolarizzazione delle bambine è più alto che mai, i budget consacrati all’educazione e l’aiuto a questo settore sono aumentati“. Tra il 1999 e il 2005, i tassi di scolarizzazione nella scuola primaria sono aumentati del 36% nell’Africa sub sahariana e del 22% nell’Asia del Sud e dell’Ovest. In 14 Paesi sono state soppresse le tasse di iscrizione alla scuola primaria. Il numero dei bambini non scolarizzati nel mondo è sceso dai 96 milioni del 1999 ai 72 del 2005.
Tuttavia, conclude il Rapporto, “la cattiva qualità dell’educazione, il costo della scolarità per i più svantaggiati e il livello elevato di analfabetismo degli adulti sono fattori che continuano a limitare le possibilità di raggiungere l’obiettivo prefissato per la data stabilita“.