Le scuole dell’infanzia escluse dal progetto di innovazione

Il decreto sul progetto di innovazione per la scuola primaria che, dopo il parere favorevole del CNPI, è stato emanato dal ministero dell’Istruzione nei giorni scorsi (d.m. 61 del 22 luglio 2003 con relativa circolare n. 62, stessa data), non fa cenno alcuno alla scuola dell’infanzia.

Eppure lo scorso anno, quando fu lanciata la sperimentazione della riforma per le 251 istituzioni scolastiche statali e paritarie, il relativo progetto comprendeva, oltre alle prime classi della scuola elementare, anche la scuola dell’infanzia.

Qualcuno si è chiesto quale sia la ragione della esclusione della scuola dell’infanzia dal nuovo progetto di innovazione per il 2003-2004.

La risposta sta forse nella particolare condizione di questo tipo di scuola che, all’interno delle relative Indicazioni nazionali, non contiene previsioni di modifiche di ordinamento particolarmente significative, se si eccettua quella relativa agli anticipi di ammissione di bambini che compiono tre anni entro il 28 febbraio.

Nella sperimentazione dello scorso anno gli anticipi nella scuola dell’infanzia erano previsti; quest’anno no. La totalità delle scuole dell’infanzia, statali e paritarie, non ha perciò nemmeno bisogno di adottare soluzioni organizzative e didattiche idonee ad accogliere questi piccolissimi.

Possono dunque essere esentate dall’entrare in progetti nazionali di anticipazione della riforma.

Ciò non esclude, però, che queste scuole, grazie all’autonomia scolastica di cui godono, possano adottare soluzioni organizzative e didattiche ispirate alle Indicazioni nazionali, senza dover attendere il progetto nazionale o particolari autorizzazioni.