Le risorse europee che non possiamo farci sfuggire

Ammonta a 3 miliardi di euro la dotazione finanziaria dei fondi europei disponibili per le scuole, per l’educazione, l’istruzione e la formazione – con le tematiche correlate, come gli ambienti d’apprendimento e tanto altro…

Il Programma prevede il finanziamento di molteplici  interventi con fondi europei, ripartiti tra le regioni con la circolare del MIUR_20150414_prot5159 e la notaMIUR_20150414_prot5158.

I Regolamenti comunitari impongono procedure particolarmente complesse, e la nuova programmazione 2014-2020 introduce elementi  che la diversificano dalla precedente.

Le aree territoriali di eleggibilità del Programma sono estese a tutte le regioni d’Italia, quindi per un numero complessivo di 8.730 istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia.

I 3 miliardi di euro, possono essere così destinati:

– per il 70% alle Regioni meno sviluppate (Calabria, Campania, Sicilia, Puglia e Basilicata);

– per il 23,6% alle Regioni più sviluppate (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino Alto-Adige, Friuli Venezia-Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria e Lazio);

– per il 6,4% alle Regioni in transizione (Abruzzo, Molise e Sardegna).

Il Programma prevede nuove tipologie, forme e modalità di partecipazione e progettazione. Gli  assi “sui quali dovranno svilupparsi gli interventi finanziati con i fondi Pon: Istruzione (Asse I), Infrastrutture per l’istruzione (Asse II), Capacità istituzionale e amministrativa (Asse III), Assistenza tecnica (Asse IV). Una particolare attenzione dovrà essere dedicata “ad alcune tipologie di azioni: contrasto alla dispersione scolastica, potenziamento delle competenze chiave, alternanza scuola-lavoro, formazione professionale dei docenti, competenze dei docenti in ambiti specifici, promozione delle eccellenze, attività laboratoriali, sviluppo dei CPIA (Centri per l’Istruzione degli adulti) e rafforzamento delle competenze degli adulti. Secondo le indicazioni del Miur “altro ambito di intervento sarà quello del potenziamento delle dotazioni tecnologiche e degli ambienti di apprendimento”.

Si rende necessario sfruttare al meglio il potenziale economico per favorire l’innovazione, la crescita qualitativa del sistema d’istruzione. L’amministrazione assuma una funzione più rilevante, metta in campo competenze tecniche ed operative per fornire alla scuole elementi oggettivi di conoscenza delle procedure, creando le condizioni di condivisione delle responsabilità del successo inteso anche come stabilità e sviluppo. I centri di supporto istituiti presso gli UUSSRR dimostrino di essere in grado di guidare e sostenere il processo di partecipazione per non lasciarci sfuggire o ‘rubare’ questa opportunità.