Le reazioni: sindacati soddisfatti, opposizione sulle barricate

“Sulla scuola convocherò al più presto le parti per discutere di tutto”. Queste le prime parole della neo ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli al termine del giuramento al Quirinale del nuovo governo. Parole che sono arrivate proprio mentre, sui social, arrivava la benedizione di Francesca Puglisi, da molti indicata come possibile nuova inquilina del dicastero di viale Trastevere. “Grazie a Stefania Giannini per la strada percorsa assieme. Buon lavoro a Valeria Fedeli, saprà aiutarci a ricucire con la scuola. Avanti insieme!”, le parole su twitter della senatrice, responsabile scuola della segreteria nazionale del Pd.

Fedeli è uno schiaffo a Family Day, dice Eugenia Roccella, parlamentare di Idea. “Nella generale impressione di deja vu di questo governo Renzi senza Renzi, spicca, tra le poche novità, il nome di Valeria Fedeli all’istruzione. La Fedeli è un’accesa sostenitrice dell’introduzione del gender nelle scuole, e ha firmato un progetto di legge molto chiaro, per “Integrare l’offerta formativa dei curricoli scolastici, di ogni ordine e grado, con l’insegnamento a carattere nterdisciplinare dell’educazione di genere come materia, e agendo anche con l’aggiornamento dei libri di testo e dei materiali didattici”. E conclude: “E’ uno schiaffo al popolo del family day e al Comitato Difendiamo i nostri figli. Questo governo nasce già con lo stesso marchio di fabbrica del precedente sui temi etici e antropologici, ma subirà la stessa opposizione: non permetteremo che nelle scuole passino progetti ideologici e contrari alla libertà educativa”.

Dure anche le opposizioni. Secondo il deputato della Lega Alessandro Pagano “la nomina della senatrice Fedeli al Ministero dell’Istruzione significa di fatto l’introduzione della teoria gender a scuola, ricordo in merito che la neo ministra è prima firmataria di uno specifico ddl. Con questa nomina Renzi e il Pd hanno voluto mettere due dita negli occhi alle associazioni delle famiglie, significa voler creare tensioni, significa voler andare controcorrente rispetto a quanto condannato da Papa Francesco più volte in questi anni, in riferimento alla colonizzazione ideologica del gender a scuola”. E conclude: “Il Pd, quindi, ha gettato finalmente la maschera e si pone contro la libertà di educazione dei nostri figli e contro le famiglie. Mi chiedo cosa diranno adesso gli alleati centristi,quale imbarazzo, fino a che punto saranno disposti a digerire qualunque cosa pur di non dare la parola ai cittadini. E’ chiaro ormai che sono complici della sinistra e del disegno del Pd”.

Prime aperture proprio dal sindacato. “Riteniamo la sua passata esperienza nel sindacato un valore aggiunto che le permette di considerare in tutta la sua importanza e valore il rapporto con le forze sociali, così come il ruolo fondamentale che confronto e contrattazione possono svolgere a sostegno di efficaci strategie di autentica innovazione” ha detto la segretaria generale della Cisl scuola, Maddalena Gissi, augurando alla neo ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, “le più vive felicitazioni e gli auguri di buon lavoro”.   “Siamo certi che la sua intelligenza e la sua sensibilità possano contribuire, dopo una lunga stagione di disagio e tensione, a ristabilire – osserva Gissi – un clima di serenità nel mondo della scuola, che attende anche, attraverso il rinnovo del contratto, di vedere più giustamente riconosciuto il valore del lavoro di tutto il personale che vi opera”.  

Il Governo Gentiloni presenta significativi tratti di continuità con il Governo presieduto da Matteo Renzi, mentre è evidente che il voto del 4 dicembre ha pesato sulla decisione di cambiare il Ministro dell’Istruzione“. Queste sono le parole che possiamo invece leggere in una nota di Francesco Sinopoli, segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL. “Per quanto concerne la nomina della senatrice Valeria Fedeli al Miur – continua Sinopoli – auspichiamo una forte discontinuità rispetto alle scelte adottate fino ad oggi. Un ascolto autentico delle istanze delle lavoratrici e dei lavoratori che nelle istituzioni scolastiche, universitarie, nelle accademie artistiche e musicali e nei centri di ricerca, vivono quotidianamente. E’ poi decisivo ristabilire corrette, stringenti ed efficaci relazioni sindacali, il cui banco di prova sarà il rinnovo dei contratti“.

Anche gli studenti sperano in cambio di rotta da parte del nuovo Ministro: ”Tra i pochi cambiamenti della squadra di Governo troviamo quello alla guida del ministero dell’Istruzione: auspichiamo che questo sia all’insegna di un cambio di direzione reale“. A pronunciare queste parole è Elisa Marchetti, coordinatrice dell’Unione degli Universitari. “E’ fondamentale – prosegue – riaprire la discussione sulla legge di bilancio, che, se da un lato contiene misure positive come la no tax area e l’aumento del fondo statale per le borse di studio, necessita ancora di importanti revisioni su aspetti fortemente critici, primo tra tutti quello delle superborse. Gli aspetti sistemici su cui chiediamo al nuovo Ministro di intervenire sono molti: l’emergenza del sottofinanziamento sia delle università che del sistema del diritto allo studio, che si ripercuote nel calo costante di iscritti all’università; il superamento del sistema del numero chiuso; il coinvolgimento nella discussione delle lauree professionalizzanti.” Le fa eco Giammarco Manfreda, coordinatore della rete degli studenti medi: “Le dichiarazioni del presidente uscente Matteo Renzi sugli errori della Buona scuola, oggi la definitiva notizia dell’unica uscita dalla nuova squadra di governo di Stefania Giannini, che aveva fatto della Buona scuola una battaglia fondamentale. Ci auguriamo – sottolinea – che questo cambiamento al MIUR sia figlio della volontà di tracciare un percorso alternativo, caratterizzato da un maggior dialogo con gli studenti“. 

“Al neo ministro Valeria Fedeli rivolgiamo i nostri migliori auguri di buon lavoro auspicando che la sua esperienza nell’ambiente sindacale la renda sensibile a un maggiore ascolto delle parti sociali rispetto a chi l’ha preceduta a viale Trastevere’‘. Questo è invece quanto dichiara Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commentando l’insediamento del nuovo titolare dell’Istruzione: “Riteniamo indispensabile che si intervenga sugli aspetti più deleteri della legge 107/2015, primi fra tutti la chiamata diretta e la titolarità dei docenti sugli ambiti territoriali”.