
Le proposte di Matteo Renzi per la scuola
In vista delle elezioni cominciano le manovre di posizionamento anche sul settore della scuola.
Italia Futura, l’associazione di Luca Cordero di Montezemolo ha scelto come responsabile del settore Maria Gomierato, ex sindaco di Castelfranco Veneto e soprattutto per 26 anni maestra elementare.
Dal sito internet matteorenzi.it, che ospita la piattaforma programmatica con la quale l’attuale sindaco di Firenze si candida a guidare il Pd, riprendiamo il paragrafo intitolato “Una scuola dove si impara davvero”, che contiene peraltro solo una parte delle sue proposte di politica dell’educazione e della ricerca, quelle che riguardano più specificamente la scuola.
Dopo una premessa nella quale si afferma che “La scuola è il terreno sul quale si gioca il futuro del nostro Paese” e che “è davvero un paradosso, quello di una scuola nella quale si danno voti a tutti, ma non alla qualità dell’insegnamento e delle strutture scolastiche”, vengono avanzate le seguenti sei proposte.
1. un forte investimento sulla scuola e, in particolare, sulla formazione e l’incentivazione degli insegnanti, sull’edilizia scolastica e sull’upgrade tecnologico della didattica;
2. la valutazione degli istituti scolastici attraverso il completamento e il rafforzamento del nuovo Sistema di Valutazione centrato sull’azione di Invalsi e Indire, con la prospettiva di avvicinare gradualmente il nostro modello a quello britannico centrato sull’azione della Ofsted;
3. incentivi ai dirigenti scolastici basati sulla valutazione della performance delle strutture loro affidate;
4. una revisione complessiva delle procedure di selezione e assunzione dei docenti, basata sulle competenze specifiche e sull’effettiva capacità di insegnare;
5. una formazione in servizio per gli insegnanti obbligatoria e certificata, i cui esiti devono contribuire alla valutazione dei docenti e alle progressioni di carriera, basata su un mix di: aggiornamento disciplinare, progettazione di percorsi con altri colleghi, aggiornamento sull’uso delle nuove tecnologie per la didattica, incontri con psicologi dell’età evolutiva o con medici per capire come affrontare handicap o disturbi di apprendimento sui quali la scienza ha fatto progressi;
6. la valutazione e incentivazione degli insegnanti, attivando in ciascun istituto scolastico un meccanismo finalizzato all’attribuzione di un premio economico annuale agli insegnanti migliori, scelti da un comitato composto dal preside, da due insegnanti eletti dagli altri (cui andrà il 50% del premio e che non potranno ovviamente essere selezionati per il premio intero) e da un rappresentante delle famiglie eletto dalle stesse, sulla scorta del progetto pilota ‘Valorizza’, già sperimentato in quattro province nel corso del 2010-2011.
Sui precari, come si vede, neanche una parola, almeno in questo manifesto programmatico.
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