
Le primarie PD bruciano parlamentari illustri: Ghizzoni, Bastico e Rusconi
Sono attese a giorni le liste di candidati del PDL, della Lega, della coalizione di centro che sostiene la ‘Scelta civica’ di Monti, della Idv e di altri partiti attualmente non presenti in Parlamento.
Il PD, invece, le scelte che contano le ha già fatte con le primarie svolte a fine anno. Per quanto riguarda i parlamentari uscenti vi sono state molte sorprese negative e, per certi aspetti, inattese, in forza delle quali sono avvenute esclusioni eccellenti che difficilmente potranno essere recuperate nel listino finale del partito.
Quali le cause? L’esclusione è dovuta al fatto che gli esclusi si sono spesi per questioni di valenza nazionale anziché dedicarsi soprattutto agli interessi locali del proprio collegio? Oppure le strutture del partito hanno orientato l’elettorato verso candidati localmente più vicini? O la logica del rinnovamento e della rottamazione ha prevalso sull’esperienza accumulata in anni di attività parlamentare?
Forse sono plausibili tutti questi motivi insieme o forse nessuno è vero e l’esito imprevisto è dipeso soltanto dal gioco democratico dell’urna.
Qualunque siano le ragioni conseguenti al voto, non potranno essere candidati al Parlamento – a quanto pare – alcuni parlamentari di spicco che si sono distinti nel campo dell’istruzione. Salvo ripescaggi, ancora pienamente possibili, uscirebbe l’on. Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione cultura della Camera, succeduta in primavera alla dimissionaria Valentina Aprea (Pdl); con lei lascerebbero il Senato la sen. Mariangela Bastico, già viceministro all’istruzione nell’ultimo Governo Prodi e il sen. Antonio Rusconi, esponente di spicco nella Commissione Istruzione del Senato.
Hanno rinunciato alla candidatura la senatrice Albertina Soliani e l’on.le Giovanni Bachelet. Personaggi di spessore, profondi conoscitori del sistema di istruzione, la cui esperienza certamente mancherà nelle scelte di politica scolastica del futuro Parlamento. Però la passione, la professionalità e il disinteresse che hanno caratterizzato l’assolvimento del loro mandato parlamentare sono elementi che portano a configurare, con forme e modalità diverse – ha sottolineato a Tuttoscuola l’on.le Bachelet – “una continuità collaborativa sulle tematiche educative anche al di fuori delle aule parlamentari”.
Sulla stessa linea Mariangela Bastico, già viceministro dell’istruzione, che non cesserà “l’impegno politico e personale, anche al di fuori delle istituzioni, a sostegno della scuola pubblica e dei temi a cui mi sono sempre dedicata (…), penso, ad esempio, ai precari, a “quota 96” e alla sicurezza delle scuole”.
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