Le preoccupazioni dell’AIMC per le nuove sezioni primavera

Scuole in fibrillazione, affanno dell’ultima ora per presentare in tempo la domanda di contributo: le nuove sezioni primavera per bambini tra i due e i tre anni stanno creando movimentazione in periferia nel variegato mondo dei servizi per l’infanzia.
Per la particolare situazione delle scuole dell’infanzia statale che, insieme alle paritarie e alle istituzioni comunali, possono partecipare a questi progetti educativi integrati prende posizione, con forte preoccupazione, l’Associazione italiana maestri cattolici (Aimc) che sulla problematica ha raccolto le valutazioni del proprio Consiglio nazionale e della Conferenza dei suoi presidenti regionali.
Dopo aver osservato che sarebbe forse stato più opportuno incrementare la rete dei nidi e garantire l’effettiva generalizzazione della scuola dell’infanzia attraverso il potenziamento di un reale sistema pubblico integrato, l’Aimc rileva due aspetti critici nei progetti previsti dall’Accordo del 15 giugno e nella nota ministeriale n. 235 del 21 giugno:
– “il linguaggio usato nella nota appare più congeniale alle scuole paritarie e comunali che non a quelle statali. I termini ente gestore, retta…, infatti, non trovano rispondenza immediata nel lessico e nell’organizzazione attuale della scuola dell’infanzia statale;”
la mancanza di riferimenti alla preventiva acquisizione della delibera del Collegio dei docenti e del Consiglio di circolo/istituto dell’unità scolastica interessata alla sperimentazione apre una riflessione in merito alle potestà effettivamente esercitate dagli organismi di partecipazione …”<br> Dopo avere rilevato ulteriori aspetti problematici (identità del nuovo servizio, profilo professionale degli operatori, contratto di lavoro, ecc.), l’Aimc conclude affermando che se il progetto sperimentale non sarà valutato e gestito secondo parametri di vera qualità, potrà indurre ricadute improprie tali da modificare gli stessi assetti ordinamentali della scuola dell’infanzia.