Le pillole del sapere non sono reato

Assolti ex-direttori generali del Miur

Non luogo a procedere perche’ il fatto non costituisce reato“.

Si è chiuso così, davanti al gup di Firenze, Tommaso Picazio, il processo a carico di tre funzionari pubblici accusati di irregolarità nella gestione dei fondi del ministero dell’Istruzione destinati alla ricerca e legati a prodotti didattici multimediali.

Le accuse di abuso d’ufficio sono cadute nei confronti dell’ex capo del dipartimento Programmazione e gestione delle risorse del Miur, Giovanni Biondi, dell’ex direttore generale Massimo Zennaro e nei confronti del direttore dell’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica, Antonio Giunta La Spada.

Il procedimento era stato avviato dalla procura di Roma alla luce di un dossier anonimo che faceva riferimento ad una presunta ‘cricca’ di dirigenti e consulenti del ministero che, in cambio di favori, avrebbero gestito ingenti somme di denaro agevolando aziende amiche con banda di gara ‘ad hoc’.

In particolare l’affidamento nel 2010 dell’appalto per le ‘Pillole del sapere’: si trattava di otto spot educativi di 3 minuti ognuno destinati alle scuole.