Le parole del ministro Giannini stoppate dai fatti del ministro dell’economia

Dopo le numerose dichiarazioni del ministro Giannini e gli impegni annunciati per risolvere le tante criticità del mondo della scuola e dell’università, i sindacati al primo incontro l’hanno invitata a passare dalle parole ai fatti.

E si può essere certi che il ministro sia intenzionata a realizzare concretamente tutti (o quasi) gli obiettivi annunciati. Ma…

Ma il passaggio dalle parole ai fatti in buona misura non dipende da lei: le parole (gli annunci) sono sue, ma i fatti (le azioni concrete) dipendono soprattutto dal ministro dell’economia.

Lo ha dovuto ammettere a denti stretti nel corso dell’audizione in Commissione Istruzione alla Camera alcuni giorni fa, quando ha dichiarato che con il decreto della spending review, prossimo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, verranno tagliati 15 milioni di euro, già a partire da quest’esercizio finanziario, dal fondo ordinario per il funzionamento degli atenei, fondo che pochi mesi fa il governo Letta aveva integrato (ma è opportuno attendere l’emanazione del decreto per essere certi del taglio).

Fino a pochi giorni fa si temeva un taglio di 30 milioni: quindi è andato meno peggio di quanto temuto.

“Anche noi abbiamo dovuto dare il nostro contributo”, ha dovuto ammettere un po’ contrariata il ministro durante l’audizione alla commissione, che ha aggiunto: “Non è una vittoria, ma una battaglia non persa”.

Il ministro Giannini sta ora toccando con mano come sia in salita nell’università e nella scuola il cammino del cambiamento.

Noi ci auguriamo che di queste battaglie non perse non ve ne siano più, nemmeno nell’istruzione, ma temiamo che sarà sempre più difficile, almeno in questa fase, passare davvero dalle parole ai fatti. Attenti quindi alle parole…