Le ispezioni scolastiche in Inghilterra

Il temuto ruolo dell'Ofsted, il servizio ispettivo inglese

L’Ofsted, il servizio ispettivo inglese, organismo non governativo che risponde solo al Parlamento, nasce alla fine dell’Ottocento per controllare l’impiego dei fondi concessi alla National Society per sostenere le scuole per i poveri, fra cui quelle tenute dalla Chiesa d’Inghilterra. Ne facevano parte inizialmente due ispettori, uno dei quali era un religioso anglicano.

Nel 1847, i controlli furono estesi alle scuole elementari gestite dal comitato per le scuole cattoliche romane, destinate anch’esse ai non abbienti. Fino al 1876, la scelta degli ispettori era in qualche modo condizionata dal parere dei vertici ecclesiastici. Dal 1902, a seguito della Legge sull’Istruzione, i controlli si estesero anche alle scuole statali finanziate con fondi pubblici.

Ovviamente, ciò comportò l’assunzione di un maggior numero di incaricati, anche a livello locale, che relazionassero poi alla sede centrale. L’Ofsted quale è attualmente, deriva dalla riforma complessiva voluta dal primo ministro John Major per superare le discrepanze create dai diversi contesti locali e dare un impianto unitario al servizio. Con la nuova Legge sulla Scuola del 1992, l’Ofsted ha ricevuto così mandato di monitorare tutte le scuole statali del Regno Unito. Dal 2001, ha anche il compito di controllare, su tutto il territorio nazionale, il rispetto dei protocolli previsti dalle norme a favore della prima infanzia.

Molte le critiche mosse al sistema di ispezioni, accusato in particolare di disporre di tempi troppo ristretti per  valutare il funzionamento giornaliero di una scuola, soprattutto in caso di valutazione negativa; quindi a settembre del 2005, il servizio ispettivo ha avuto un ulteriore aggiustamento a seguito del quale sono diminuite, in percentuale, le scuole con valutazione negativa, ma sono aumentate quelle con valutazione non adeguata.

Attualmente, le scuole, preavvisate due o tre giorni prima, vengono ispezionate ogni tre anni circa per due o tre giorni. Le ispezioni si concentrano sull’analisi del  SEF (Self Evaluation Form), un documento di autovalutazione compilato dal dirigente scolastico o dal gestore della scuola, tenuto ad illustrare sistematicamente le aree da sviluppare e i punti di forza dell’istituzione, come viene gestita la scuola esaminata e quali iniziative sono state prese per assicurare adeguati standard di istruzione e di apprendimento. I risultati dell’ispezione vengono pubblicati sul sito web dell’Ofsted e comprendono una valutazione sintetica dell’istituzione che riceve una votazione da 1, miglior risultato, a 4, peggiore giudizio, per ciascuno degli aspetti esaminati. Le scuole con giudizio 1 o 2, nella fascia alta di valutazione, non vengono esaminate per i successivi 5 anni. Le altre potranno essere ispezionate più spesso, con un più breve o anche senza alcun preavviso.

Di solito, le scuole che si ritiene possano migliorare ricevono, a livello locale, maggiore sostegno economico e risorse aggiuntive. Laddove si riscontrano carenze troppo gravi, lo staff dirigente ed educativo viene rimosso.

Benché non spetti all’Ofsted il controllo sull’istruzione familiare, esso è comunque ampiamente coinvolto nel definire, assieme alle autorità di sicurezza, una politica condivisa di più frequenti e ampi controlli, esortando al contempo le famiglie a sottoporsi all’esame di un’apposita commissio­ne di tutela dei minori, prima di ottenere il permesso di istruire i propri figli. Dopo alcuni terribili e recenti episodi di maltrattamenti da parte dei genitori su minori con istruzione familiare, questo aspetto è al centro di un particolare impegno da parte dell’Ofsted e del governo, per rendere più stringenti i controlli sulle famiglie che si occupano direttamente dell’istruzione dei figli.