Le altre forme alternativa di pensionamento

Per l’uscita dalla scuola verso la pensione non ci sono soltanto le dimissioni dal servizio, per le quali, comunque, sono necessarie età ed anzianità contributiva elevate. Vi sono altre forme di pensionamento che la statistica sintetizza genericamente in “altro”.

Se si analizza questo “altro” si può scoprire, ad esempio, che l’anno scorso è stata una voce pensionistica più elevata (27%) di quella per vecchiaia (19%).

Se quello del 2008 è stato, per certi aspetti, un anno anomalo, anche negli anni precedenti, però, la voce del pensionamento per altra causa che non fossero dimissioni o vecchiaia è stata sempre più consistente del collocamento a riposo per vecchiaia.

Ancora una volta sono i professori della secondaria di I e di II grado che vi fanno ricorso, tanto che l’anno scorso i secondi, con il 34%, sono stati più del doppio dei pensionamenti per vecchiaia (nelle regioni del Sud sono stati addirittura del 38%).

Le insegnanti della scuola dell’infanzia vi fanno ricorso soprattutto nelle regioni settentrionali; l’anno scorso il  31% dei pensionamenti tra questi insegnanti ha avuto proprio come causa “altro”, ma in passato, sempre tra le insegnanti settentrionali della scuola dell’infanzia con questa causa si è toccato anche il 43% (nel 2001).

Dentro “altre cause” vi sono queste ragioni prevalenti che comportano un trattamento pensionistico alla pari di quello di vecchiaia: inidoneità fisica permanente e assoluta e inabilità.

Sono cause che denotano il logoramento del mestiere di insegnante, e forse, anche, una soluzione per una via di uscita che non richiede vecchiaia o anzianità elevate.