Laurearsi conviene. Parola di AlmaLaurea

Recenti dati sulla disoccupazione hanno messo in evidenza che la crisi non ha risparmiato nemmeno i laureati che hanno fatto registrare un calo di occupati. Sono dati che rischiano di scoraggiare i giovani, contro i quali AlmaLaurea – consorzio di 64  atenei italiani – è intervenuta con dati e riflessioni finalizzati a sostenere, comunque, la buona causa della laurea.

AlmaLaurea fa presente che prendendo in esame l’intero arco della vita lavorativa, pur con le difficoltà iniziali di inserimento, la laurea ha garantito finora migliori esiti occupazionali rispetto al diploma di scuola secondaria superiore (oltre 12 punti percentuali), migliori retribuzioni (+50 per cento) e maggiore corrispondenza tra competenze richieste e quelle possedute nello svolgimento delle proprie mansioni lavorative.

Dalle analisi di AlmaLaurea emerge che i tempi lunghi di inserimento e valorizzazione dei laureati, aggravati dal percorso di studi secondari, uno dei più lunghi d’Europa, comportano che in Italia il differenziale retributivo tra laureati e diplomati, pari ad oggi al 48% nell’arco dell’intera vita lavorativa, si riduca al 22% nella fascia d’età 25-34 (contro una media OCSE del 40%), e lieviti fino al 68% in quella 55-64 anni (contro una media OCSE del 73%).