L’APEF si federa con l’ANP, che cambia ragione sociale per aprire ai "quadri" scolastici

Una lettera agli insegnanti di Sandro Gigliotti, presidente dell’APEF (Associazione Professionale Europea Formazione), dà notizia dell’accordo di tipo federativo intervenuto tra questa organizzazione e l’Associazione Nazionale Presidi. Quest’ultima, pur conservando la storica sigla ANP, ha cambiato la sua ragione sociale (nel Congresso dello scorso mese di dicembre) per assumere la denominazione ufficiale di “Associazione dei Dirigenti e delle Alte Professionalità della Scuola”. Le funzioni di rappresentanza sindacale saranno svolte dall’ANP (www.anp.it), mentre l’APEF si occuperà dell’elaborazione professionale riguardante la carriera degli insegnanti (www.apefassociazione.it).
Per ora l’iniziativa delle due organizzazioni sembra interessare un limitato numero di docenti: quelli che hanno ricevuto l’incarico di presidenza (circa 3500) e i collaboratori vicari (10.000), per i quali si apre una prospettiva non tanto di consolidamento nella funzione esercitata quanto di riconoscimento di crediti professionali ai fini della carriera come dirigenti scolastici. Le altre “alte professionalità” per ora sono di incerta individuazione: l’APEF sostiene che esse dovrebbero essere definite su base normativa, evitando procedure di tipo elettivo-contrattuale come quelle oggi previste per i docenti “funzione-obiettivo”, ai quali, in effetti, l’iniziativa non sembra rivolta.
L’operazione è di portata potenzialmente assai rilevante: in Gran Bretagna, dove la carriera degli insegnanti si articola in numerose figure professionali, si calcola che circa un terzo dei docenti concluda la propria esperienza di lavoro come capo di istituto o avendo occupato una delle posizioni intermedie “ad alta professionalità” alle quali guarda l’iniziativa ANP-APEF.