
LAnci soddisfatta per il blocco del prezzo dei libri di testo. E gli editori?
Il decreto ministeriale del 3 giugno scorso, con il quale il Miur ha riconfermato anche per quest’anno il prezzo dei libri di testo non poteva non trovare soddisfatta l’Anci che nei giorni precedenti, tramite il suo presidente nazionale, Domenici, e la Coordinatrice della Commissione cultura dell’Anci, Masini, aveva chiesto il blocco dei prezzi dei testi della primaria o, in alternativa, l’aumento del contributo statale per le maggiori spese delle cedole librarie (che, come è noto, sono a carico dei Comuni).
Se ora i Comuni gioiscono per lo scampato pericolo, gli editori non possono certamente essere soddisfatti della decisione ministeriale (e forse meditano le vie legali).
Nel comunicato dell’Anci quella situazione è ben presente, tanto che si precisa come la richiesta del mantenimento del prezzo degli anni precedenti sia stata avanzata, “non tanto perché non si riconosca la possibilità agli editori di avere un aumento commisurato all’aumento dei costi, quanto per il fatto che da molti anni il trasferimento di risorse dallo Stato ai Comuni è bloccato e quindi il costo dei libri di testo è sostenuto in modo maggioritario dai comuni“.
“Pertanto – continua l’Anci – è con soddisfazione che si è registrato l’accoglimento della richiesta dell’Anci ed il mantenimento, per l’anno scolastico 2005/2006, dei prezzi complessivamente stabiliti per le cinque classi della ex scuola elementare, in Euro 142,03“.
Tuttavia l’Anci ritiene che “sia necessaria una sede concertativa in cui, stabilito il costo reale dei libri di testo e il rispettivo carico delle varie Amministrazioni, si possa riequilibrare l’ammontare delle risorse necessarie ivi comprese quelle legate agli aumenti dei costi”.
Una mano tesa, dunque, verso l’editoria, ma una richiesta non da poco per le casse erariali. E il ministro non può stare a guardare.
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