L’alfabeto dell’epidemiologia nella scuola, dalla M alla Z

L’alfabeto dell’epidemiologia nella scuola/2

M

Maturità in presenza
Le tradizionali prove d’esame sono sostituite da un colloquio in presenza, che ha la finalità di accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale dello studente. Il candidato deve dimostrare, nel corso del colloquio:

a) di aver acquisito i contenuti e i metodi propri delle singole discipline, di essere capace di utilizzare le conoscenze acquisite e di metterle in relazione tra loro per argomentare in maniera critica e personale, utilizzando anche la lingua straniera;
b) di saper analizzare criticamente e correlare al percorso di studi seguito e al profilo educativo culturale e professionale del percorso frequentato, mediante una breve relazione o un lavoro multimediale, le esperienze svolte nell’ambito dei PCTO;
c) di aver maturato le competenze previste dalle attività di “Cittadinanza e Costituzione” declinate dal consiglio di classe (art. 16 OM 16 maggio 2020).

Mascherina
La mascherina chirurgica, nota anche come maschera medica o maschera facciale per uso medico, è un dispositivo normalmente indossato dagli operatori sanitari durante interventi chirurgici o di altro tipo al fine di evitare la dispersione di virus o batteri contenuti in goccioline respiratorie che possono fuoriuscire dalla bocca e dal naso. Il CTS ha suggerito che a tutto il personale scolastico sia assicurata una dotazione giornaliera di mascherine. Nella scuola statale, tra docenti, personale ATA e dirigenti scolastici, per l’intero anno scolastico servirebbero quasi 200 milioni di pezzi (esattamente 199.860.790). Il costo a carico del bilancio ministeriale, con assegnazione delle risorse alle singole istituzioni scolastiche, sarebbe di 100 milioni di euro.

O

OMS
Organizzazione mondiale della sanità. (OMS; in inglese World Health Organization, WHO), istituto specializzato dell’ONU per la salute, è stata fondata il 22 luglio 1946 ed entrata in vigore il 7 aprile 1948 con sede a Ginevra. L’obiettivo dell’OMS, così come precisato nella relativa costituzione, è il raggiungimento da parte di tutte le popolazioni del livello più alto possibile di salute, definita nella medesima costituzione come condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non soltanto come assenza di malattia o di infermità.

Ordinanze in deroga
Il decreto legge n. 22 dell’8 aprile 2020 ha disposto che, nell’eventualità di non ripresa delle attività didattiche in presenza entro il 18 maggio 2020, il ministro dell’istruzione è autorizzato ad emanare ordinanze in deroga al fine di consentire lo svolgimento degli esami di Stato, la valutazione finale degli alunni delle classi intermedie, nonché altri adempimenti di fine anno.

Ore in presenza mancate
Dal 10 marzo 2020, quando per l’emergenza sanitaria non è stato più possibile svolgere le attività didattiche in presenza, e gradualmente nel volgere di pochi giorni tutte le scuole statali e paritarie sono state costrette a mettere in atto la DAD, la didattica a distanza, si è registrata la scomparsa crescente delle ore di lezione in presenza. Dal 10 marzo al 3 aprile non sono state svolte in presenza oltre 57 milioni di lezione e attività educative. Dal 6 al 30 aprile non ne sono state svolte più di 47,5 milioni. Dal 2 maggio al termine delle lezioni (30 giugno per la scuola dell’infanzia) le ore non effettuate in presenza supereranno gli 84,5 milioni. Complessivamente a causa del Covid – 19 quest’anno non si sono svolte in presenza quasi 200 milioni di ore di lezione o attività educativa. Ma di quei 200 milioni di ore non svolte in presenza quanti milioni di ore sono state svolte in DAD? Probabilmente l’80-85%. Ma quanti alunni ne hanno beneficiato o, meglio, quanti alunni non ne hanno beneficiato a causa di impedimenti tecnici vari? 30%? Di più? Purtroppo un incremento per la dispersione.

P

PIA
Piano di integrazione degli apprendimenti. I docenti contitolari della classe o il consiglio di classe individuano le attività didattiche eventualmente non svolte rispetto alle progettazioni di inizio anno e i correlati obiettivi di apprendimento e li inseriscono in una nuova progettazione finalizzata alla definizione di un piano di integrazione degli apprendimenti. Le attività relative al piano di integrazione degli apprendimenti, nonché al piano di apprendimento individualizzato, costituiscono attività didattica ordinaria e hanno inizio a decorrere dal 1° settembre 2020.

PAI
Piano Apprendimento Individualizzato. Per gli alunni ammessi alla classe successiva tranne che nel passaggio alla prima classe della scuola secondaria di primo grado ovvero alla prima classe della scuola secondaria di secondo grado, in presenza di valutazioni inferiori a sei decimi i docenti contitolari della classe o il consiglio di classe predispongono un piano di apprendimento individualizzato in cui sono indicati, per ciascuna disciplina, gli obiettivi di apprendimento da conseguire, ai fini della proficua prosecuzione del processo di apprendimento nella classe successiva, nonché specifiche strategie per il miglioramento dei livelli di apprendimento. Il piano di apprendimento individualizzato è allegato al documento di valutazione finale.(art.6 OM n. 11 del 16.05.2020).

Pandemia
Si parla di pandemia quando un’epidemia tende a invadere rapidamente vastissimi territori nei diversi continenti, come è avvenuto nel caso del Covid-19. La pandemia si diffonde da uomo a uomo in assenza di immunizzazione specifica. Il Covid-19 è la prima epidemia ad essere stata dichiarata pandemia dall’OMS dopo la pubblicazione delle linee guida del 2009.

Positivi
Positivo nell’accezione epidemiologica contraddice il senso comune che viene dato ordinariamente al termine. Secondo il professor Fabrizio Pregliasco vanno considerati positivi al Coronavirus i soggetti ai quali, a seguito di un tampone faringeo, viene riscontrata la presenza di virus vivo nelle vie respiratorie e che sono quindi in una condizione di contagiosità che può proseguire anche quando c’è la guarigione dei sintomi. Tutti i soggetti positivi, anche se poco sintomatici, vanno considerati a rischio. È bene che le persone che hanno avuto un contatto stretto e ravvicinato con un caso positivo per un tempo superiore a 15 minuti si isolino per 14 giorni (tempo massimo di incubazione, che va dai 2 agli 11 giorni con un tempo medio di 5,2 giorni).

Potenziamento organici
Nel caso non sia possibile utilizzare spazi alternativi per ospitare la classe intera e si debba sdoppiare la scolaresca in due turni – ferma restando la conferma del normale orario di lezione – occorreranno nuovi insegnanti che in via transitoria per l’anno prossimo svolgeranno le necessarie attività didattiche aggiuntive. Non potranno che essere supplenti con contratto a tempo determinato fino al 30 giugno 2021. Difficile quantificarne l’entità, ma se soltanto si sdoppiasse il 15% delle classi del primo ciclo e dell’infanzia (circa una su sette), occorrerebbero circa 62 mila insegnanti in più. Ne servirebbero 124 mila se si dovesse sdoppiare il 30% di quelle classi. Nel primo caso l’onere finanziario complessivo per lo Stato sarebbe circa di un miliardo e 700 milioni di euro; nel secondo caso sarebbe di 3 miliardi e 400 milioni.

S

Sdoppiamento classi
Nel caso non si disponga di ampi spazi alternativi all’aula, potrebbe essere necessario sdoppiare la classe in due gruppi di alunni. Se si vorrà mantenere l’orario ordinario delle lezioni occorrerà raddoppiare il numero degli insegnanti e prevedere la turnazione degli alunni, ad esempio, tra mattina e pomeriggio. Se invece non si intende raddoppiare il numero degli insegnanti, occorrerà dimezzare l’orario delle lezioni, confermando la turnazione della classe.

T

Task force
Comitato di esperti nominato dal ministro Azzolina il 21 aprile 2020 per elaborare proposte per le misure di organizzazione dei servizi scolastici alla ripresa delle lezioni per il prossimo anno scolastico. Il Comitato, coordinato dal prof. Prof. Bianchi Patrizio (professore ordinario presso l’Università di Ferrara), dovrà formulare proposte su:

– avvio del prossimo anno scolastico, tenendo conto della situazione di emergenza epidemiologica attualmente esistente;
– edilizia scolastica, con riferimento anche a nuove soluzioni in tema di logistica;
– innovazione digitale, anche con lo scopo di rafforzare contenuti e modalità di utilizzo delle nuove metodologie di didattica a distanza;
– formazione iniziale e il reclutamento del personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado, con riferimento alla previsione di nuovi modelli di formazione e selezione;
– consolidamento e lo sviluppo della rete dei servizi di educazione e di istruzione a favore dei bambini dalla nascita sino a sei anni;
– rilancio della qualità del servizio scolastico nell’attuale contingenza emergenziale.

U

Ultimo giorno di scuola
Dopo le iniziali riserve del Comitato Tecnico Scientifico, è arrivato il benestare per consentire a tutti gli alunni delle quinte classi di scuola primaria e a quelli delle terze di scuola secondaria di I grado di festeggiare l’ultimo giorno di scuola in incontri all’aperto. Unica condizione posta dal CTS per accogliere la richiesta caldeggiata dal vice ministro on. Anna Ascani: “purché siano all’aperto e nel pieno rispetto dei divieti di assembramento e delle regole di distanziamento e di protezione individuale”. Il milione di alunni interessati a questa festa di liberazione dovrà trovarsi all’aperto, indossare le mascherine e rispettare il distanziamento di un metro con divieto di assembramento. Basterà soprattutto in quelle scuole dove di alunni dell’ultimo anno ce ne sono fino a 250?

V

Valutazione senza voto in decimi
La valutazione con voto in decimi introdotta dal 2008 anche nella scuola primaria, dal prossimo anno scolastico sarà espressa non voto numerico bensì con giudizio. L’ha disposto in Senato un emendamento in sede di conversione del decreto legge 22/2020 sulla scuola. “In deroga all’articolo 2, comma 1 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, dall’anno scolastico 2020/2021 la valutazione finale degli apprendimenti degli alunni delle classi della scuola primaria, per ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo è espressa attraverso un giudizio descrittivo riportato nel documento di valutazione e riferito a differenti livelli di apprendimento, secondo termini e modalità definiti con ordinanza del Ministro dell’istruzione”.

Visiera
Le visiere in plastica trasparente (faceshield), spesso indossate dal personale sanitario sopra le mascherine, potrebbero costituire una alternativa alle mascherine anche per i comuni cittadini. Sono di facile produzione, anche con le stampanti 3D, e sono riutilizzabili per un tempo illimitato perché si puliscono con acqua e sapone o semplici disinfettanti. Riparano completamente il viso e gli occhi (che sono un’altra possibile via di accesso del virus), e impediscono di toccarsi accidentalmente la faccia. Permettono inoltre di parlare e respirare più agevolmente e di mostrare la bocca e la mimica facciale. Potrebbero essere un’alternativa alla mascherina, ma hanno un prezzo notevolmente maggiore. Il ministro Azzolina sembra stia prendendone in considerazione l’impiego per gli alunni più piccoli.

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