L’accordo sulle risorse divide i sindacati

Reazioni diverse da Cgil, Cisl, Uil e Snals all’accordo raggiunto oggi in Consiglio dei ministri sulle risorse da destinare al rinnovo contrattuale del personale della scuola. Enrico Panini, segretario generale della Cgil Scuola, parla di decisione dagli “aspetti paradossali” e denuncia una “significativa riduzione” degli importi disponibili. Mentre Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola, Daniela Colturani, segretario generale della Cisl Scuola, e Fedele Ricciato, segretario generale dello Snals-Confsal, sollecitano la ripresa delle trattative in sede Aran e una rapida chiusura del nuovo contratto.
“A fine dicembre 2002 – ricorda Panini – il ministro Moratti si impegnava sulle risorse da mettere a disposizione del contratto in aggiunta agli stanziamenti per il recupero dell’inflazione. Si trattava di 381,25 milioni di euro nel 2003 per i docenti e di 85 milioni di euro per gli Ata a partire dal 2002. Dopo oltre 100 giorni dalla definizione di questo impegno, apprendiamo che il Consiglio dei ministri ha fatto le pulci ed ha ridotto in modo significativo gli importi disponibili. Visto che parliamo di numeri – attacca il segretario della Cgil Scuola – la prima questione da chiarire è a quale ministro dobbiamo credere, e poi trarne le conseguenze”.
Per Di Menna, “è positivo che si sia sbloccata l’interminabile querelle legata alla definizione delle risorse per il rinnovo contrattuale. Dopo 15 mesi dalla scadenza del contratto – spiega – i salari fermi al 2001, uno sciopero che ha coinvolto in modo significativo tutto il personale, occorre giungere rapidamente alla chiusura del nuovo contratto e far arrivare i soldi in tasca agli insegnanti e al personale Ata”.
“La Cisl Scuola – aggiunge Daniela Colturani – registrando la notizia attesa da troppo tempo, auspica che ora dalle intenzioni si passi ai fatti con la sollecita apertura del tavolo negoziale all’Aran. I lavoratori della scuola, determinanti con la loro mobilitazione e con lo sciopero del 24 marzo, attendono immediate risposte per una rapida chiusura del contratto”.
A chiedere l’immediata convocazione delle parti all’Aran e’ anche Fedele Ricciato, per il quale restano tuttavia “irrisolte le questioni relative alla stabilità degli organici e alle immissioni in ruolo. Dopo lo sciopero compatto della categoria e le forti pressioni dello Snals-Confsal – ha dichiarato il segretario generale Fedele Ricciato – finalmente il ministro Tremonti ha certificato le risorse destinate al rinnovo del contratto scuola, scaduto ormai da oltre quindici mesi. Lo Snals chiede ora l’immediata convocazione delle parti all’Aran sia per definire la parte economica, sia per scrivere una normativa pienamente rispondente alle esigenze del personale”. Per Ricciato rimangono tuttavia irrisolte le questioni relative alla stabilità degli organici e alle immissioni in ruolo che rappresentano per lo Snals – afferma – “obiettivi irrinunciabili. Su questi aspetti – ha concluso – continueremo a vigilare e non consentiremo nessuna deroga agli impegni gia’ assunti dal Governo, chiamando, se necessario, la categoria a ulteriori, determinate e forti azioni di lotta”.

Lo sblocco delle risorse per il contratto scuola deve essere seguito da un’immediata riapertura delle trattative, “senza ulteriori sgambetti da parte del governo”. E’ quanto auspica Alessandro Ameli, coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti. “La mobilitazione generale del 24 marzo e la massiccia adesione allo sciopero hanno evidentemente avuto i loro effetti – spiega Ameli – La parte più difficile ora sarà quella della collocazione delle risorse stesse che, grazie alla decurtazione del ministero dell’Economia, sono divenute modeste, tali comunque da non consentire operazioni di finanziamento di istituti contrattuali diversi da quello della retribuzione professionale”. La Gilda, in ogni caso, “a sostegno delle vertenza e fino alla sua conclusione” mantiene lo stato di agitazione della categoria.