La Uil Scuola teme riforme solo ”sulla carta”
L’insegnamento in lingua straniera di una disciplina non linguistica nei licei? Ci sarà ma “nei limiti del contingente di organico annualmente assegnato“; l’ampliamento dell’offerta grazie alla quota di autonomia negli istituti professionali? Possibile ma anche in questo caso “nei limiti dell’organico“; insegnanti in più per allargare il ventaglio delle attività negli istituti tecnici? Solo in presenza di “economie aggiuntive da verificare con il ministero dell’Economia”.
Tante novità previste per le superiori rischiano di essere soltanto virtuali. Lo denuncia la Uil scuola che spulciando l’ultima versione dei regolamenti del secondo ciclo di istruzione è incappata in tanti “paletti” che, di fatto, rendono non praticabile, o almeno non sicuramente praticabile, il progetto targato Gelmini.
Anche la costituzione di Dipartimenti e Comitato scientifico è vincolata al fatto che deve essere realizzata “senza oneri aggiuntivi“.
Quanto poi alla riduzioni di orario anche nelle classi successive alla prima in istituti tecnici e professionali (dove non cambiano i piani di studio), sarà il decreto sugli organici a stabilire le materie che avranno una riduzione di orario individuandole tra quelle con più ore, con una riduzione massima del 20%. Ma – fa notare la Uil scuola – “si tratta di una norma doppiamente negativa: si modifica un percorso già’ iniziato e si riducono le ore di insegnamento nelle materie di indirizzo“.
“Vedo il rischio – afferma il segretario generale della Uil scuola, massimo Di Menna – che, come al solito, si definisca un quadro normativo scaricando sulle scuole e sul personale la gestione della novità e gli effetti dei tagli. E’ del tutto incomprensibile - osserva ad esempio – che si effettui una riduzione di ore nelle classi seconde, terze e quarte degli istituti tecnici e professionali non coinvolte dai cambiamenti della riforma. Una tale procedura risponde soltanto a logiche economiche“.
Di Menna conclude con la richiesta di “una sede bilaterale ministero-sindacati per monitorare gli esiti della riforma e dare soluzione ai problemi del personale. E’ stato costruito un disegno ma la scuola vera, a settembre, in classe, la faranno gli insegnanti“.
Solo gli utenti registrati possono commentare!
Effettua il Login o Registrati
oppure accedi via