Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

La svolta ecologista di Fioroni

Dobbiamo far diventare le scuole produttrici dell’energia che consumano dando loro anche la possibilità di venderla“, ha detto il ministro Fioroni in occasione dell’audizione resa il 15 febbraio davanti alle Commissioni riunite Cultura e Ambiente della Camera.
Si tratterebbe di installare impianti fotovoltaici in tutti i 42.000 edifici scolastici italiani, magari in occasione dei lavori di messa a norma e in sicurezza degli edifici, che è comunque obbligatoria. Il ministro ne ha ipotizzato la realizzazione, in cinque anni, in un quarto degli edifici. Si tratterebbe di impianti di produzione di energia elettrica di piccole dimensioni, 50 kwh, capaci però nel loro insieme di “produrre l’energia di una grande centrale elettrica a gas o a carbone (500 mw circa) impedendo l’emissione di tre milioni di tonnellate di CO2 nell’atmosfera“.
Il progetto è già in fase avanzata: sono allo studio un accordo quadro tra il ministero della Pubblica Istruzione e quello dell’Economia, un protocollo d’intesa tra lo stesso MPI e l’Enea per la verifica della compatibilità tecnico-scientifica dei progetti, e un programma di corsi di formazione per il personale scolastico in materia di efficienza energetica.
Secondo Fioroni una scuola del sud, dove l’insolazione è maggiore, potrebbe avere un ricavo annuo di 41.250 euro (30.250 al Nord), più che sufficienti, in generale, per coprire i costi della scuola, che potrebbe perfino vendere ai distributori locali (Enel, Acea ecc.) il surplus di energia prodotto.
L’idea è interessante, e il ministro appare determinato e ottimista. Speriamo ora che all’annuncio seguano i fatti.
Intanto, in occasione dell’anniversario dell’entrata in vigore del protocollo di Kyoto, il ministero della Pubblica Istruzione si fa promotore di 6 percorsi di educazione ambientale, tra cui la creazione di un portale nazionale sull’educazione ambientale.

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