La sperimentazione si farà. Scontro con le Regioni

Sperimentazione del secondo ciclo già dal prossimo mese di settembre, criteri di confluenza degli attuali percorsi di istruzione secondaria superiore nei nuovi licei e regolamentazione della quota del 20% che la riforma assegna alle Regioni e alle scuole: sono tre, e non solo quello sulla sperimentazione, i decreti che secondo voci insistenti il ministro Moratti si accingerebbe a firmare o potrebbe addirittura aver già firmato.

Anche la scuola entra nel rush finale dei provvedimenti legislativi, ma anche amministrativi, dei quali è lastricata la strada che porta alle elezioni del 9 aprile. Il ministro Moratti sembra essersi fatta carico del problema del premier di arrivare alle consultazioni con la maggiore quantità possibile di realizzazioni, e non è un mistero che il presidente Berlusconi consideri la riforma Moratti come un fiore all’occhiello della sua azione di governo.

La decisione del ministro è destinata a gettare olio sul fuoco delle polemiche tra il governo nazionale e le Regioni, che dopo aver chiesto e ottenuto lo spostamento della data d’avvio della riforma al 1° settembre 2007 avevano dichiarato la propria disponibilità a riprendere il negoziato in sede di Conferenza Unificata sulle materie riguardanti la transizione al nuovo ordinamento (confluenze e 20%) e la realizzazione del “sistema di istruzione e formazione”. Ma con riferimento al 1° settembre 2007, non certo a un anno prima!

Ora c’è il rischio che a questa accelerazione della riforma, decisa dalla Moratti ma fortemente voluta dai “falchi” della attuale maggioranza, corrisponda il rafforzamento, all’interno dell’opposizione, dei sostenitori dell’abrogazione totale della riforma, dei quali è alfiere il comitato “Fermiamo la Moratti”.