La scuola è accesa: un esperimento di DaD che è stato un successo

di Katia Degasperi*

Era il 7 marzo quando è iniziata la nostra avventura ed era la data in cui siamo andati in onda su Rai Radio 3 per la prima volta con il nostro programma “La scuola è accesa“. 

In quell’occasione, nessuno di noi avrebbe mai pensato di arrivare al 10 di giugno senza la possibilità di leggersi negli occhi.

Tutto è nato dalla domanda “Come arrivare a tutti?” perché, se da un lato la scuola è ormai attrezzata e la tecnologia ci accompagna in ogni nostra azione quotidiana, dall’altra parte c’è stata l’urgenza di attivare dei percorsi anche laddove il terreno non era stato ancora adeguatamente preparato, perché la didattica da casa non si può improvvisare e richiede comunque anche un accompagnamento delle famiglie. Inoltre non tutti i nostri bambini e le nostre bambine sono provviste dei computer e il nostro intento era proprio di arrivare a tutti, nessuno escluso. 

Il primo problema da affrontare per noi non è stato dunque inviare dei compiti o delle lezioni attraverso le varie piattaforme, ma mantenere i legami affinché i bambini non si sentissero smarriti e perdessero il loro senso di appartenenza al gruppo. 

Ecco allora l’idea di chiedere uno spazio alla radio dove raccontare, per voce di due maestri, una storia a puntate.

Purtroppo era cosa troppo complessa avere una striscia quotidiana o almeno settimanale in radio e allora ci siamo subito trasferiti sul canale YouTube del nostro istituto.  

Il 10 giugno abbiamo chiuso il nostro appuntamento serale dopo 72 puntate. Tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, sabato e domenica versione weekend fatta di poesia, di riflessioni, di saluti come in occasione della scomparsa di Luis Sepùlveda.

Sono stati letti 10 libri e via via che il tempo passava anche la tecnica si è affinata. Inizialmente si sono alternate molte voci, la voglia di essere tutti partecipi era tanta ma, le restrizioni e poi il definitivo lockdown, hanno reso impossibile l’avvicendarsi alla lettura. E così due maestri registravano la loro parte da casa immaginando il dialogo, lo passavano all’altro che riempiva gli spazi vuoti e infine arrivava tutto alla “sala di regia” o meglio al garage di casa, dove la puntata veniva montata. Per isolare i rumori la voce narrante registrava chiusa nell’armadio della camera…

Dopo qualche settimana per tenere viva l’attenzione, è stata lanciata una Challenge e le famiglie sono state invitate a reinterpretare la sigla e a inviarcela. Anche questo è piaciuto molto; i bambini attendevano la fine della puntata per vedere chi sarebbe stato il protagonista del jingle.

La scuola accesa è stata un appuntamento aspettato da molti bambini ed è diventato anche di supporto alla didattica. La sera si ascoltava e al mattino via meet si lavorava sui capitoli sentiti.  

Come per le nostre canzoni “Altalena” e “Canzone gentile”, anche “La scuola è accesa” ha sconfinato il Trentino e con piacere abbiamo saputo che qualche altra scuola l’aveva inserita tra gli appuntamenti fissi.

Sono stati letti:

– Gli sporcelli
– Il trattamento ridarelli
– Il mio mondo a testa in giù
– Matilda
– Lotta combinaguai
– Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico
– L’incredibile storia di Lavinia
– La tela di Carlotta

Il 10 giugno abbiamo messo la parola fine di questa avventura.

Ne inizierà un’altra a settembre che farà tesoro di questa e che sarà come al solito avvincente, coinvolgente, travolgente, dove sarà impossibile non imparare ciò che ci rende unici.

Ecco il link dove ascoltare le narrazioni che potranno essere sentite sempre, ovunque e si spera in presenza!

https://www.youtube.com/channel/UCKMw75k_A6-AQeuTc19wpxg  

*Istituto comprensivo Trento 6