La scuola di Obama

Ecco i principali punti del programma di politica scolastica presentato dal candidato democratico alla nomination per le elezioni presidenziali americane Barack Obama, vincitore del primo “caucus” nello Stato dello Iowa.
• Riformare la legge “No Child Left Behind“, approvata nel 2001 con voto bipartisan, nel senso di rifinanziarne gli aspetti più mirati all’equità.
• Puntare su una educazione prescolastica di alta qualità, in modo che i bambini entrino nella kindergarten (5 anni) già pronti a leggere.
• Favorire l’impiego di docenti preparati in tutte le classi, ma soprattutto in quelle collocate nelle aree più povere e a più alto tasso di immigrazione.
• Sostenere e premiare gli insegnanti che si mostrano più disponibili e capaci di assumere compiti impegnativi nell’aiutare gli allievi a migliorare le loro competenze.
• Sostenere i capi di istituto e gli school leaders più efficienti.
• Fare delle Scienze e della Matematica una priorità nazionale.
• Ridurre il tasso di dropout nella high school (13-17 anni) migliorando i metodi di insegnamento e ampliando le opportunità di proseguire gli studi
• Incoraggiare i genitori ad assumere un ruolo più attivo nell’educazione dei figli sia a casa che a scuola.
Un programma, come si vede, all’insegna della continuità, ma con un forte accento sul ruolo della scuola come agente di equità e di premio al merito. Un programma reso più credibile dalla personalità e dalla stessa biografia dell’homo novus Barack Obama.