La scuola di Beppe Grillo

Tuttoscuola aveva già segnalato alcuni mesi fa (tuttoscuola.com del 30 aprile 2012), quando il fenomeno (elettorale) Grillo non era ancora esploso con la forza che ha acquistato dopo l’esito delle recenti elezioni siciliane, il programma di politica scolastica del Movimento 5 stelle, pubblicato nel sito beppegrillo.it.

La prospettiva di una forte affermazione dei ‘grillini’ nelle prossime elezioni politiche rende ora questo programma, fatto peraltro di secche indicazioni non argomentate e non riconducibili a una ‘filosofia’ di insieme, assai interessante per capire quali potrebbero essere le scelte parlamentari del Movimento su importanti temi della politica scolastica nazionale.

I 13 punti proposti dal Movimento attraverso il sito dell’ex comico genovese sono i seguenti:

• Abolizione della legge Gelmini

• Diffusione obbligatoria di Internet nelle scuole con l’accesso per gli studenti

• Graduale abolizione dei libri di scuola stampati, e quindi la loro gratuità, con l’accessibilità via
Internet in formato digitale

• Insegnamento obbligatorio della lingua inglese dall’asilo

• Abolizione del valore legale dei titoli di studio

• Risorse finanziarie dello Stato erogate solo alla scuola pubblica

• Valutazione dei docenti universitari da parte degli studenti

• Insegnamento gratuito della lingua italiana per gli stranieri (obbligatorio in caso di richiesta di
cittadinanza)

• Accesso pubblico via Internet alle lezioni universitarie

• Investimenti nella ricerca universitaria

• Insegnamento a distanza via Internet

• Integrazione Università/Aziende

• Sviluppo strutture di accoglienza degli studenti

Come si vede molti di questi punti (soprattutto quelli ‘tecnologici’) potrebbero rientrare nel programma di un futuro governo, dopo le elezioni, qualunque sia la formula politica adottata, ma potrebbero probabilmente essere sottoscritti anche da un’ampia maggioranza ‘scolastica’ trasversale, mentre su altri punti le forze politiche ‘tradizionali’ sono state sempre profondamente divise: si pensi per esempio all’abolizione del valore legale dei titoli di studio o alle risorse finanziarie dello Stato da erogare solo alla scuola pubblica. Ciò consentirà presumibilmente ai rappresentanti in Parlamento del Movimento 5 stelle di ‘fare politica’, cioè di favorire o contrastare di volta in volta le scelte di altri soggetti politici.