La scuola che vorrebbero i nostri figli/1

Tra i commenti dei nostri lettori sulla pagina facebook (www.facebook.com/tuttoscuola) e nello spazio ‘Con Tuttoscuola verso il voto’ (http://www.tuttoscuola.com/elezioni2013) merita una particolare attenzione una lettera di una madre che esordisce in questo modo: “Ho chiesto ai miei quattro figli che tipo di scuola vorrebbero e loro, singolarmente, mi hanno risposto così…”

Francesco, il più grande, 19 anni, studente forse all’ultimo anno di scuola superiore, mette a nudo due problemi che sono di ordine generale nella scuola italiana: la sfida di internet e l’organizzazione scolastica.

“Voglio più aggiornamenti – dice Francesco – perché le conoscenze sono limitate e di vecchio stampo; anche i libri contengono vecchie nozioni. Oggi abbiamo una finestra che è internet ed è quindi inconcepibile propinare sempre le stesse idee”.

Francesco, come tutti i giovani, non considera forse che quelle che chiama ‘sempre le stesse idee’ sono spesso i fondamentali della conoscenza, ma ha certamente ragione nel lamentarsi che molti docenti ignorano internet come strumento nuovo di conoscenza per una didattica più attiva e aperta.

Francesco chiede inoltre “più organico visto che spesso se un insegnante manca, in classe rimaniamo da soli o si va via prima”.

Sostituzioni, supplenti, continuità didattica: sono emergenze che intaccano la qualità dell’insegnamento. Sono emergenze antiche diventate nel tempo strutturali e connotative del sistema scolastico, accettate con rassegnazione come elementi naturali della scuola.

È lecito sperare che la nuova politica se ne faccia carico?