La ripresa del Covid-19 rende indispensabile la DDI, ma per tutti

Il Decreto Ministeriale n. 89 del 7 Agosto 2020 (“Linee Guida per la Didattica Digitale Integrata”), varato in un momento di progressivo calo degli indici di contagiosità del Covid-19, prevede che La didattica digitale integrata, intesa come metodologia innovativa di insegnamento-apprendimento, è rivolta a tutti gli studenti della scuola secondaria di II grado, come modalità didattica complementare che integra la tradizionale esperienza di scuola in presenza”.

Temiamo che questa formulazione, che esclude il ricorso alla DDI per gli alunni dei gradi scolastici precedenti (infanzia, primaria e secondaria di primo grado), sia destinata a scontrarsi con l’esigenza di ricorrere ad essa anche nei casi di sospensione delle attività didattiche in presenza a tali livelli di scuola, purtroppo prevedibili alla luce della ripresa del contagio in corso da settimane ma in forte accelerazione da una settimana a questa parte.

È possibile che la ministra dell’istruzione Azzolina e i suoi consiglieri abbiano limitato il ricorso alla DDI alle scuole superiori nel tentativo di placare la forte contrarietà alla DaD manifestata dai sindacati e nell’ipotesi, che potrebbe essere smentita dai fatti, di una più scarsa incidenza del contagio tra gli alunni più giovani.

Si è trattato, a nostro avviso, di un errore, simile a quello commesso nello scorso mese di aprile-maggio, quando si sarebbe potuto mettere a frutto la grande disponibilità mostrata dagli insegnanti verso la DaD per avviare un vasto programma di infrastrutturazione informatica delle scuole, formazione dei docenti e fornitura alle famiglie e agli studenti dei devices necessari per la didattica a distanza (sincrona, asincrona e flipped), affrontandone le criticità, a partire dal digital divide.

E invece tra i profeti dell’e-learning come Roberto Maragliano e i teorici della insostituibilità della didattica in presenza come Alberto Asor Rosa il Ministero ha scelto di non scegliere, o meglio ha finito per scegliere una soluzione di compromesso: sì alla DDI nelle scuole superiori, no agli altri livelli di scuola. Una soluzione miope, perché non guarda né avanti né indietro. Speriamo che ci sia il tempo (e la volontà) per rimediare.