La riforma parte senza Indicazioni nazionali e senza tutor?

In diverse scuole italiane, soprattutto della capitale, da qualche giorno corrono voci, sostenute da docenti e genitori “particolarmente informati”, secondo cui le Indicazioni nazionali sono in fase di revisione da parte ministero dell’Istruzione e non verrebbero applicate a settembre.
Anche per il docente tutor tutto sarebbe sospeso, perché prima si dovrebbe definirlo per contratto e, visto che per il rinnovo del secondo biennio economico di euro non ce ne sono molti, sarebbe impossibile trovare nuove risorse e, conseguentemente, non si attiverebbe la nuova funzione tutoriale. Da dove vengono queste voci dal sapore alternativo?
Sembra che tutto sia stato originato da alcuni resoconti sindacali sull’incontro che il ministro Moratti ha avuto con i sindacati della scuola il 6 maggio scorso, in base ai quali è stato dato ampio risalto al suo impegno a procedere ad un riesame di alcuni aspetti delle Indicazioni nazionali, avvalendosi di esperti del mondo accademico e scientifico (l’affaire Darwin ha lasciato il segno).
Le parole del ministro non costituiscono una novità, perché le “Indicazioni nazionali” hanno funzione provvisoria di regolamento, in attesa che il Regolamento governativo vero e proprio sia approvato secondo i tempi e le procedure previste dall’articolo 7 della legge 53/2003.
Se andrà bene ci vorrà tutto il 2004 per questa operazione di assestamento delle “Indicazioni”, ma poi si dovrà rispettare la procedura consultiva che prevede un primo passaggio in Consiglio di Stato, e, a seguire, l’espressione di parere della Conferenza unificata e delle commissioni parlamentari.
Il Regolamento sarà raccolto in DPR. Averlo per il 2005-06 è già un traguardo ambizioso.
Le attuali “Indicazioni nazionali”, intanto, sono parte integrante del decreto legislativo e non possono per il prossimo anno scolastico essere cambiate né sospese, nemmeno (ammesso che ne avesse l’intenzione) con un decreto dello stesso ministro, ma soltanto con un altro decreto legislativo.
Anche la funzione tutoriale è prevista dal decreto legislativo: non sembra possa essere fermata dal contratto (corre voce che fondi appositi possano essere reperiti nei finanziamenti della legge 53/2003).