La ricetta dell’OCSE

Come da tradizione, l’OCSE fa seguire alle diagnosi, contenute nella parte analitica dei Rapporti nazionali,  alcune “raccomandazioni”, rivolte ai decisori politici dei Paesi destinatari degli stessi Rapporti. Lo ha fatto anche in questo caso. Riassumiamo qui di seguito i cinque punti nei quali si articolano le raccomandazioni.

SPESA PER L’ISTRUZIONE
Aumentare il numero degli studenti per classe, raggruppando gli istituti piccoli.
Ridurre le ore di insegnamento delle materie non obbligatorie.
Reinvestire i risparmi ottenuti in politiche volte a migliorare i risultati.

AUTONOMIA E VALUTAZIONE
Accrescere l’autonomia e l’assunzione di responsabilità dei diversi attori a livello di scuola.
Prevedere la valutazione esterna delle scuole con test di valutazione nazionali estesi a tutte le scuole ed esami esterni con standard nazionali alla fine dell’istruzione secondaria inferiore e superiore.
Utilizzare i risultati delle valutazioni esterne delle scuole per valutare la prestazione degli insegnanti,  anche attraverso il giudizio del dirigente scolastico e con l’intervento dell’ispettorato regionale o nazionale. 
Premiare gli insegnanti più meritevoli attraverso incrementi di salario e avanzamento di carriera.
Formazione obbligatoria per gli insegnanti inadeguati, ed eventuale licenziamento di quelli incapaci.

FORMAZIONE E RECLUTAMENTO
Rafforzare la formazione iniziale degli insegnanti e rendere più selettivo il reclutamento.
Promuovere lo sviluppo professionale dell’insegnante, prevedendo incentivi legati ai risultati e offrendo opportunità di sviluppo di carriera sulla base di prestazioni  certificate.
Responsabilizzare i dirigenti scolastici, anche nella selezione, valutazione e sviluppo di carriera degli insegnanti.

EFFICACIA ED EFFICIENZA DELLE SCUOLE
Migliorare i risultati nelle scuole efficienti dal punto di vista economico, ma con basse prestazioni degli studenti.
Riorganizzare le scuole con risultati scadenti prevedendo piani di ristrutturazione con nuovi obiettivi e un nuovo dirigente scolastico.
Chiusura definitiva delle scuole che continuano ad offrire cattivi risultati anche dopo l’adozione dei piani di riorganizzazione.

PREVENZIONE DELLA DISPERSIONE
Migliorare le prestazioni degli allievi più deboli per ridurre i tassi di abbandono.
Aiutare gli studenti più deboli fornendo loro insegnanti migliori e insegnamento supplementare in classi più piccole.
Intervenire sulla qualità dell’istruzione della prima infanzia, soprattutto per i bambini provenienti da ambienti emarginati.
Offrire agli studenti un orientamento alle scelte future lungo tutta l’istruzione secondaria superiore, coinvolgendo i genitori.