La regionalizzazione degli uffici scolastici regionali non piace alla Cisl

Tra le proposte di emendamento al ddl 2228 di conversione in legge della manovra finanziaria, vi è quella del PD (8.0.2) con cui si prevede l’attribuzione alle Regioni delle funzioni e del personale oggi in carico agli Uffici Scolastici Regionali, a partire dal 1° luglio 2011.

La proposta, come abbiamo già riferito, è stata oggetto anche di un apposito comunicato del responsabile scuola del PD.

La proposta non trova d’accordo la Cisl scuola che, attraverso il suo segretario, Francesco Scrima, ha preso posizione con una nota con la quale si critica più i tempi di attuazione che il merito della proposta stessa.

È davvero questo il momento giusto – si chiede Scrima – per accelerare sulla regionalizzazione del sistema scolastico con il trasferimento dal prossimo anno alle Regioni delle competenze degli Uffici Scolastici Regionali?

Abbiamo qualche dubbio – continua il segretario della Cisl-scuola – La scuola vive un momento di forte criticità: tagli pesanti, modifiche di ordinamento, riduzione generalizzata del tempo scuola stanno creando non pochi problemi di governo del sistema scolastico statale, che non è detto possano trovare soluzione attraverso un travaso affrettato di funzioni da affidare alle Regioni. Queste ultime, oltre tutto, rischiano di vedersi accollare qualche onere in più, mentre già devono fare i conti con le economie imposte dalla manovra finanziaria.”

Secondo la Cisl-scuola, inoltre, l’attuazione del Titolo V è un processo delicato e complesso, la cui positiva gestione richiede condizioni di forte condivisione: far coesistere decentramento e unitarietà del sistema non è facile e non ammette frettolose scorciatoie.

Secondo Scrima la priorità adesso è un’altra: recuperare le progressioni di anzianità del personale scolastico, sanando un’evidente iniquità della manovra.