Quando la rabbia esplode a scuola

Il parere dello psichiatra

Pochi giorni fa, in una scuola vicino Caserta uno studente minorenne ha sfregiato con un coltello il volto della sua insegnante. Indipendentemente da quella che può essere stata la dinamica, l’efferatezza del gesto, compiuto in classe di fronte agli altri compagni ci colpisce tutti. Un’esplosione di rabbia all’interno della sua classe, della sua scuola.

Questo non è certo il primo episodio di violenza che abbiamo riscontrato negli ultimi tempi da parte di studenti e genitori verso un insegnante e verso la scuola in genere. E abbiamo tutti la percezione che siano aumentati in questi ultimi anni. Come mai?

Il primo punto da considerare è il modo in cui è cambiata nella nostra società la percezione delle istituzioni e in particolare della scuola. Mentre fino a qualche anno fa normalmente si consideravano autorevoli le figure della scuola, e se ne accettavano le valutazioni (salvo cambiare idea di fronte a fatti incontestabilmente gravi), oggi può accadere che alcuni studenti e genitori frequentino la scuola con l’idea che nessuno li possa valutare. Come se fosse una ferita alla loro identità accettare che ci sia un insegnante che indichi cosa e come si debba studiare. Per alcuni rispettare le regole della scuola e limitare i propri desideri diventa un’umiliazione. Ed è proprio questo malinteso senso di umiliazione che in studenti e genitori fa esplodere la rabbia.

Ci sono sempre più ragazzi e genitori che proprio per la loro inconsapevole difficoltà ad accettare regole elementari della convivenza e giudizi negativi reagiscono con frustrazione e rabbia alla normale dialettica scolastica che prevede compiti, comportamenti adeguati e valutazioni. Invece di cercare di capire come migliorare il proprio rendimento nella scuola, ne contestano l’autorevolezza e cercano di cancellarne il valore arrivando a vedere nella stessa un nemico da aggredire.

Detto quindi perché a mio avviso molte persone provano eccessiva rabbia nell’ambiente scolastico, il secondo punto è capire perché esploda con episodi così violenti.

La rabbia è una delle emozioni di base che tutti come essere umani abbiamo. Può servire in varie situazioni, per esempio se dobbiamo difenderci da un’aggressione, quindi non va di per sé condannata. Il problema nasce quando non riusciamo a regolare la rabbia né a gestirla. Quando la rabbia prende il sopravvento sulla razionalità e conduce ad una violenza dannosa per sé o per gli altri. 

Quest’incapacità di regolare e controllare la rabbia è molto diffusa nella nostra società. Le cause possono essere molteplici. Tra le più importanti: non saper riconoscere e non essere consapevoli delle nostre emozioni, la mancanza di introspezione, il nascondersi le proprie fragilità, l’intolleranza alla frustrazione. Una società che spesso è rinchiusa in piccoli narcisismi e che non è capace di dialogare con le proprie emozioni ha molta difficoltà a regolare la rabbia. Che esplode negli ambiti della formazione, nella famiglia e nella scuola, che sono invece le aree della nostra vita che dovremmo proprio per il loro ruolo educativo proteggere con più attenzione.