
La questione delle classi pollaio
Tra le azioni rimesse alle scelte delle singole istituzioni scolastiche (art. 2 del ddl Buona Scuola) in nome dell’autonomia, è contemplata alla lettera m) del comma 3 la possibilità, su decisione della singola scuola, “di procedere a apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e studenti per classe”.
Sembrano opzioni della stessa natura, l’apertura pomeridiana e lo sdoppiamento delle classi, rimesse alle valutazioni delle singole scuole in base ai riscontrati bisogni educativi e organizzativi, ma non è così, perché, mentre l’apertura, come altre scelte possibili, ha valenza contingente, soggettiva e locale, lo sdoppiamento di classi numerose è piuttosto la conseguenza per contenere azioni di sistema che nel corso degli anni sono state determinate dall’Amministrazione centrale per effetto di disposizioni legislative di carattere finanziario.
Già negli anni ’90, per fare cassa con facilità, sono state varate disposizioni, spesso all’interno di leggi finanziarie, per innalzare di poco (mezzo punto, un punto) il rapporto medio alunni per classe.
In questo modo le classi tendevano ad affollarsi sempre più e lo Stato risparmiava risorse con poco sforzo, senza bisogno di riforme o innovazioni di ordinamento.
A dir la verità avrebbe dovuto tener conto di un decreto sulle norme antincendio (decreto ministero interni 26.8.1992 tuttora vigente) che fissava in 26 il limite massimo di persone all’interno di un’aula (25 alunni + l’insegnante) e che consentiva di derogare da tale limite massimo di affollamento sotto la responsabilità del dirigente scolastico. Ma non è stato così.
Anche in tempi più recenti, ignorando quella disposizione per la sicurezza, si è continuato a tener alto il numero di alunni per classe con il dpr 81/2009, consentendo che in organico di fatto il limite massimo possa essere aumentato del 10%.
Per le scuole dell’infanzia il limite massimo straordinario di bambini per sezione è 29, elevabili eccezionalmente a 32; per la primaria 27, elevabili a 30; per le prime classi di secondaria di I grado 28 alunni, elevabili a 31; per le prime classi di secondaria di II grado 30 studenti, elevabile a 33.
Le classi pollaio sono, dunque, legittime anche se al limite dell’ingovernabilità e della insicurezza, ma sono il prodotto del sistema. Spetta, quindi, al sistema porvi rimedio, non alle singole scuole.
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