La questione della condotta

Il nostro botta e risposta Il voto in condotta deve fare media? Dite la vostra ha attirato l’interesse del lettore Salvatore Provenzani, di cui pubblichiamo di seguito volentieri l’intervento. Anche gli altri lettori sono invitati a a dire la loro su questo tema, scrivendoci come di consueto a botta_e_risposta@tuttoscuola.com.

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Egregio Direttore,

come dirigente scolastico di un ITC della Sicilia, Bagheria, per l’esattezza, nutro particolare interesse per la questione della condotta sollevata dalla norma che assimila il comportamento ad una qualsiasi disciplina del curricolo. l’interesse non solo è nel merito, ma anche nel metodo di valutazione che la novità introdotta determina. infatti nonostante il dibattito insorto sin dalla prima diffusione della novità, ancora oggi non è assolutamente certo che la condotta faccia media nel determinare la votazione finale degli studenti. esistono ottime ragioni per dire di sì, ma ne esistono altrettante per il no.

Personalmente penso che la condotta non possa essere assimilata alle discipline comunemente intese, proprio per la sua tipicità e singolarità. non esiste difatti un programma di insegnamento e dunque gli studenti non possono essere valutati per ciò che dovrebbero imparare, ma al contrario può essere osservato il loro comportamento nella scuola e valutarlo, fermo restando che è necessario, in caso di anomalie, non perdere mai di vista lo scopo educativo della scuola.

Stabilire che cosa esattamente lo studente debba fare per avere sei o di più di sei, mi pare assolutamente fuor di luogo, perché la casistica prevedibile fra il sei ed il sette richiama una visione della scuola vecchia e non più riproponibile a meno che non si voglia riportare in auge una etica gesuitica nel senso peggiore del termine.

Comprendo chiaramente l’intento del Ministro Gelmini di fare apparire conveniente il buon comportamento in un periodo di forte bullismo legandolo al voto ed alla media dei voti. Ritengo il metodo inadatto al bisogno, generatore di confusione e di incertezze e francamente l’idea di bilanciare un tre in matematica o in storia con un dieci in condotta non mi pare effettivamente educativo. Ritengo pertanto che la condotta non debba fare assolutamente media. Ritengo però che il buon comportamento dentro e fuori la scuola debba essere materia centrale di educazione e se proprio vogliamo essere “pratici”, la buona condotta potrebbe contribuire a spostare lo studente nella fascia massima di oscillazione nella determinazione dei crediti.

Salvatore Provenzani DS ITC “Sturzo” - Bagheria

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