Il voto in condotta deve fare media? Dite la vostra

Ci ha scritto Giorgio Ragazzini, animatore del Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità, che interviene sul tema trattato nel nostro articolo Voto in condotta/2. Ma perché non dovrebbe fare media? Invitiamo i lettori a dire la loro su questo tema, scrivendoci come di consueto a botta_e_risposta@tuttoscuola.com.

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Gentile Direttore,

a proposito del voto in condotta e dell’opportunità che faccia media, Tuttoscuola osserva che la scala di valutazione adottata è ormai analoga a quella delle materie e che non si vede il motivo per cui non dovrebbe fare media.

Ma è così solo apparentemente, mentre, guardando meglio, si tratta di una scala del tutto anomala. Il cinque in condotta rappresenta il risultato di comportamenti così gravi o ripetuti, che comporta la non ammissione alla classe successiva o all’esame finale. Mentre nelle altre materie la gravità dell’insufficienza si può graduare (diciamo dal cinque al tre), in questo caso no. Quindi, se il sei in condotta si interpreta come sostiene in un articolo Tuttoscuola (“equivale a un sei in italiano o in matematica, significa che il comportamento dell’allievo è sufficientemente corretto“), sparisce ogni possibilità di valutazione intermedia tra una condotta tale da far ripetere l’anno e una davvero sufficientemente corretta. In questo modo, dando per scontato che la sanzione della ripetenza non sarà frequente, il risultato paradossale sarebbe quello di riconoscere come corretto il comportamento dei non pochi ragazzi che si comportano male, ma non fino al punto da essere bocciati.

Ecco perché molte scuole, al solito arrangiandosi con il buon senso, hanno fatto sapere agli alunni e ai genitori che il sei e il sette indicano una condotta non soddisfacente (nella mia scuola media corrispondono rispettivamente a “spesso scorretto” e “non sempre corretto” degli anni passati). Ed ecco perché la condotta deve incidere, ma non fare media: perché in molti casi contribuirebbe impropriamente ad alzarla. E’ giusto, invece, che abbassi significativamente, con un apposito punteggio negativo il credito scolastico negli esami di fine ciclo (e se ne potrebbe prevedere, d’altra parte, uno positivo per il nove e per il dieci).

E a proposito di evitare gli occultamenti, colgo l’occasione per segnalare che il Collegio della scuola in cui insegno, di fronte all’obbligo di avere tutti sei per essere promossi, è orientato a segnalare con la dicitura “Voto di Consiglio” le sufficienze non effettive che si rendessero necessarie per non bocciare allievi che si ritiene opportuno mandare avanti nonostante qualche carenza non irrecuperabile. E concludo con una domanda: sarebbe opportuno tornare anche alle medie a una verifica settembrina?

Grazie dell’attenzione,

Giorgio Ragazzini

Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità

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I lettori di tuttoscuola.com sono invitati a dire la loro su questo tema, scrivendo a botta_e_risposta@tuttoscuola.com. La redazione pubblicherà le risposte più significative. Analogamente, coloro che vogliono proporre nuovi temi di discussione possono scriverci al medesimo indirizzo botta_e_risposta@tuttoscuola.com.