La provocazione per far rinascere il CNPI

Dietro la sentenza del TAR Lazio (n. 8843 del 3 ottobre 2013, depositata ieri) che obbliga il Miur a provvedere entro due mesi ad attivare un organo consultivo nazionale per l’istruzione, c’è una storia incredibile tutta italiana.

Nel 1999 l’allora ministro dell’istruzione, Luigi Berlinguer, decise di riformare il CNPI e gli organi collegiali territoriali, istituendo, tra l’altro, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione la cui composizione, a differenza del CNPI quasi tutto formato da membri elettivi su liste sindacali, era il risultato di designazioni ed elezioni di secondo livello.

Si trattava di una specie di “Consiglio della corona”, in parte sottratto al potere sindacale e arricchito pariteticamente (15 eletti e 15 designati) da esperti e rappresentanti del mondo della cultura designati dal ministro.

Il decreto legislativo 233/1999, che prevedeva un graduale passaggio a questa riforma degli organi collegiali territoriali della scuola a partire dal settembre 2001, non venne mai attuato e il ministro Moratti, subentrato poco dopo, ne sospese di fatto l’applicazione nell’intento di modificarlo, ma vi rinunciò a causa del subentrato nuovo Titolo V della Costituzione che scompigliava l’intero quadro istituzionale, rendendo impraticabile lo stesso decreto legislativo di Berlinguer.

Il CNPI, che avrebbe dovuto lasciare il posto al decreto legislativo 233/1999, continuò a sopravvivere, di anno in anno, in prorogatio, in attesa di una riforma degli organi collegiali che nessuno aveva in animo di tentare.

L’anno scorso, nonostante le pressioni sindacali, la legge di stabilità non ha previsto l’ennesima proroga del CNPI e il massimo organo consultivo della scuola ha smesso di funzionare, facendo mancare i propri pareri (alcuni obbligatori per legge) su atti ministeriali e proposte di legge, con conseguenti vulnus normativi e istituzionali.

La Cgil-scuola, come si sa, ha impugnato il tutto davanti al TAR, ottenendo una sentenza clamorosa: il decreto legislativo 233/1999 va applicato. Tempo 60 giorni, altrimenti verrà nominato un commissario ad acta al posto del Miur inadempiente.

Evidentemente il sindacato di Pantaleo non vuole far resuscitare quel lontano decreto legislativo ormai fuori contesto istituzionale. La sentenza ottenuta è una provocazione, perché si cerchi immediatamente una soluzione che faccia rivivere, in qualche modo, il CNPI o, almeno, le sue funzioni.