La primina e l’onda anomala

Nel programma politico della Moratti presentato alle Camere il 18 e il 19 luglio c’è un interessante passaggio che sembra affidare alla scuola dell’infanzia un ruolo determinante per l’intero percorso di studi, dribblando l’onda anomala. Lo stratagemma starebbe nel ricorso alle “primine”, cioè a quelle classi per bimbi di cinque anni della scuola materna, preparatorie dell’esame di idoneità per passare direttamente alla seconda classe elementare, di cui hanno beneficiato negli anni migliaia e migliaia di italiani.
Il programma Moratti rivaluta di fatto quell’esperienza, ipotizzando che la scuola dell’infanzia, pur rimanendo unitaria, triennale e non obbligatoria come afferma la stessa riforma dei cicli scolastici, possa assegnare ai bambini frequentanti un credito formativo da spendere per l’abbuono di almeno un anno dell’istruzione obbligatoria.
Se questo “bonus” verrà previsto in modo generalizzato, la maggioranza dei giovani potrebbe concludere l’intero percorso di istruzione a 18 anni senza bisogno di accorciare l’attuale durata del corso degli studi. E l’onda anomala prevista per gli ingorghi di alunni nei cicli Berlinguer rimarrebbe soltanto un brutto ricordo.