La ‘Notte dei Desideri’ dell’I.C. Ortonovo (ai tempi della DaD)

L’ultima settimana di giugno 2020, con degli esami di stato per gli studenti della Scuola Secondaria di I Grado, si è concluso questo imprevedibile anno scolastico per tutta la comunità educante dell’Istituto Comprensivo “Ortonovo”, del comune di Luni (SP). Una scuola “di paese”, come la definisce la DS Valeria Bonatti, l’ultimo avamposto ligure prima di entrare in Toscana, un territorio di confine ricco di tradizioni e contraddizioni in una Regione dove le scuole per il lockdown hanno chiuso il 22 febbraio, ancora prima che nel resto d’Italia. Eppure, l’anno scolastico 19/20 si è concluso con un evento online che ha coinvolto l’intera comunità educante: centinaia di partecipanti tra famiglie, docenti, bambini e ragazzi hanno vissuto la “Notte dei Desideri”, la notte bianca che in questa scuola è tradizione da qualche anno, con entusiasmo, creatività e tanta voglia di stare insieme.

“Il mio primo passo, da dirigente, è stato quello di rasserenare gli animi invitando tutti a pensare ad un piano di lavoro. Anzi due o tre piani di lavoro, senza dare nulla per scontato.
Ci siamo chiesti come fare, abbiamo interpellato le famiglie. Ci siamo dati regole e ritmi, abbiamo condiviso dubbi e perplessità.
Come si cattura l’attenzione di un bambino che non puoi mai guardare negli occhi, perché la videocamera non è all’altezza dei suoi occhi ma un po’ più su, un po’ più giù, un po’ di lato?”

Evidentemente le difficoltà e i dubbi sono stati molti, tuttavia la “Notte dei Desideri online” è stato il coronamento di un “anno scolastico vissuto pericolosamente”: questo è stato infatti il titolo del simpatico video dedicato dalle docenti alle famiglie, per ricordare il percorso fatto insieme.
Un evento in particolar modo trainato dal gruppo delle docenti (e delle famiglie) della classe II di Scuola Primaria, un nucleo che si è distinto per la sua capacità di accettare la sfida della Didattica a Distanza, sfruttando la difficoltà per sviluppare un modo nuovo di pensare la Scuola: un più ampio respiro, una diversa attenzione ai bambini, un progettualità condivisa e innovativa.

Tutto è nato da un insieme di esperienze vissute dalle docenti in questione: un corso di formazione sulla Didattica Maieutica attivato dal Centro Psicopedagogico per la Pace di Daniele Novara, svolto proprio durante il lockdown, e il Laboratorio Teatrico gestito dal Gruppo Eleusis, a cui bambini (e ragazzi della Scuola Secondaria) avevano partecipato già a febbraio, in presenza.
Le due esperienze, sommate, hanno dato vita ad una didattica nuova, sperimentale, in cui la disciplina è al servizio del sapere e non viceversa.

Il team delle docenti di Scuola Primaria, guidato dalla maestra Gabriella Enotarpi, si è imbarcato in una vera e propria operazione di didattica multidisciplinare, non limitandosi ad “aggirare il problema” della DaD, bensì sfruttandola come una risorsa, scoprendo nuove potenzialità tanto nel corpo docenti quanto negli stessi bambini. “Abbiamo camminato e siamo cresciuti insieme”, dice la maestra Gabriella quando parla del lavoro svolto, e lo fa con evidente soddisfazione. “E di sicuro uno dei nostri punti di forza è stato il lavoro di squadra: qui non si parla solo di colleghe, ma di amiche.”

Il lavoro con i bambini, strutturato in UdA (Unità di Apprendimento), si è sviluppato intorno alla storia di Prezzemolina, una fiaba tradizionale ligure, scelta come perno attorno al quale far ruotare la didattica: la geografia, grazie ai luoghi del territorio circostante descritti nella fiaba, l’italiano e la poesia, la matematica (persino il coding!) e tutte le attività laboratoriali coinvolte, dal teatro alla cucina, passando per l’arte, l’inglese e la fotografia. Tutto ciò grazie anche alla collaborazione delle famiglie, che hanno accolto una proposta così “stravagante” con disponibilità e partecipazione: hanno cucinato con i bimbi e le maestre, hanno inventato magliette di caramella e Orchi di cartapesta, hanno registrato l’audio delle battute dei propri figli “senza pretendere che ogni bambino fosse il protagonista della storia o che fosse perfetto o in bella mostra”, dice ancora la DS non senza un pizzico di autentica sorpresa.

Concludiamo quindi ancora una volta con le parole della DS Valeria Bonatti, che ha condiviso con noi e con tutta la comunità educante dell’I.C. “Ortonovo” il suo entusiasmo per quanto si è riuscito a realizzare durante questo periodo complicato.

“La cooperazione stretta tra i gruppi adulti, ciascuno per la propria specificità, ha consentito lo sviluppo non solo di un percorso di apprendimento efficace ma anche di un approccio didattico liberato e liberante: liberato dai vincoli anacronistici del “programma” e dei risultati, liberante perché i bambini hanno espresso loro stessi in assoluta gioia. Gli operatori responsabili (del Laboratorio Teatrico nda) hanno aiutato i bambini (e i genitori) a sviscerare le loro ansie e paure, ma anche la gioia e l’allegria, a scoprire il piacere dello stare insieme anche da lontano, guidandoli in un percorso di scoperta di sé e del proprio vissuto emozionale, nonché delle proprie capacità comunicative.”

La “Notte dei Desideri”, il percorso di docenti, studenti e famiglie della scuola di Ortonovo, è una testimonianza di come le difficoltà iniziali scatenate dal lockdown si posano tramutare in una risorsa, in una opportunità di crescita comune originando quella “comunità educante” che garantisce effettivamente il successo formativo di ciascuno.

 

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