La malattia in vacanza non finisce lì
Nei giorni scorsi Tuttoscuola aveva commentato la strana sentenza di Viterbo che ha mandato assolta una prof. assente per malattia e che era andata in vacanza alle Bahamas per curarsi.
La Corte dei Conti e lo stesso pubblico ministero non hanno gradito l’assoluzione dell’insegnante e del suo medico motivata da insussistenza del reato loro imputato.
La procura generale della Corte dei Conti ha, infatti, aperto un procedimento sulla vicenda, chiedendo al tribunale di Viterbo l’invio degli atti del processo. Evidentemente, più che l’ipotesi di danno erariale (l’assenza, se ingiustificata, di cinque giorni non comporta un importo di notevole entità), mira probabilmente ad evitare che la sentenza possa costituire un pericoloso precedente e possa, quindi, dare il via libera a comportamenti analoghi.
Anche il pm di Viterbo ha deciso di presentare ricorso contro la decisione del giudice che ha assolto l’insegnante. Dalle motivazioni della sentenza è emerso che, al contrario di quanto si era appreso in un primo momento, l’insegnante non avrebbe effettuato gli esami prescritti dal medico di famiglia in una clinica privata di Nassau, ma avrebbe inviato alla scuola in cui lavorava un altro certificato medico, questa volta rilasciato da un medico del posto, che le prescriveva un prolungamento del periodo di malattia “a causa di un improvviso malore“.
In questo caso il precedente sarebbe ancora più pericoloso, perché un semplice rilascio di un certificazione medica di quel tipo sarebbe a portata di mano di qualsiasi insegnante momentaneamente indisposto per stress da… vacanza.
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