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La legge sulla dislessia prossima all’approvazione

Forse siamo vicini alla conclusione di questa troppo lunga storia della legge sulla dislessia, visto che la VII Commissione del Senato, in sede deliberante, si prepara, se pur con qualche perplessità, ad approvare il testo licenziato dalla Camera.

Un primo testo sulla legge era stato approvato all’unanimità dalla stessa Commissione del Senato, ma alla Camera erano state introdotte diverse modifiche, costringendo una approvazione in seconda lettura.

La situazione sorprendente di questo ping-pong tra le due Camere è data dal fatto che non vi sono posizioni differenziate tra maggioranza e opposizione (l’unanimità c’è stata sia al Senato sia alla Camera), bensì tra i due rami del Parlamento.

La legge riguarda i DSA, cioè i disturbi specifici d’apprendimento in ambito scolastico (non si chiameranno più difficoltà ma disturbi), individuati sotto le forme di dislessia, disgrafia, disprassia, discalculia, che non consentono a migliaia di ragazzi di conseguire gli apprendimenti attesi.

La senatrice Vittoria Franco, nel dar conto della situazione, oltre ad evidenziare le modifiche condivisibili apportate dalla Camera, ha evidenziato taluni aspetti non altrettanto condivisibili, quali, ad esempio, la possibilità che i familiari di alunni con DSA del primo ciclo di istruzione hanno diritto di usufruire di orari di lavoro flessibili oppure la cancellazione della previsione contenuta nel testo approvato in prima lettura per incentivare iniziative per l’identificazione precoce dei DSA.

La relatrice ha osservato che le novità introdotte in seconda lettura non paiono sempre supportate da forti motivazioni e che suscita perplessità la nuova disposizione che prevede l’uso di strumenti compensativi, fino all’esonero, per l’insegnamento delle lingue straniere, laddove al Senato detta facoltà era limitata agli alunni bilingui nelle ipotesi di apprendimento della seconda lingua straniera.

Tuttavia, la senatrice Franco ha auspicato, comunque, che la Commissione bilancio renda un parere favorevole sul testo onde consentire un iter spedito, in quanto giudica essenziale approvare rapidamente il provvedimento andando incontro alle attese delle famiglie e degli studenti. Ritiene dunque che la disponibilità di tutte le forze politiche ad una conclusione celere dell’esame sia condizionata all’orientamento della Commissione bilancio.

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