L’A.Ge. agli studenti: No alle violenze!

L’Associazione Genitori chiede un ruolo attivo degli insegnanti

L’Associazione dei genitori prende posizione con un documento pubblico sulle attuali manifestazioni di protesta.

In molte scuole italiane – esordisce l’A.Ge. – si ripete, come già da anni, l’esperienza studentesca di occupazioni, assemblee permanenti, scioperi. Da genitori, di fronte agli episodi, talora violenti, che iniziano a coinvolgere le scuole, chiediamo a tutti gli studenti di agire sempre documentati, informati, cercando le fonti corrette e non limitandosi agli slogan.”

L’A.Ge. rivolge poi un appello a docenti e dirigenti, dichiarando “Chiediamo che il legittimo diritto di opinione e manifestazione sia sempre contenuto nella dinamica educativa propria della scuola, caratterizzata da legalità, dialogo, impegno nella ricerca. Per questa ragione è opportuno che dirigenti e docenti accompagnino sempre gli studenti, educandoli all’assunzione di responsabilità e al rispetto dei diritti di tutti, delle strutture e degli ambienti. Gli istituti e le classi non possono essere mai abbandonati nelle mani di pochi studenti. I dirigenti scolastici e i Consigli d’Istituto, in queste situazioni, debbono in modo particolare intensificare la vigilanza spettante alla loro funzione istituzionale, coinvolgendo i genitori, soprattutto in presenza di minori.

Ma l’A.Ge. non si limita soltanto alla valutazione della situazione attuale e rivolge l’attenzione ai problemi del sistema istruzione.

Noi andiamo chiedendo – continua l’associazione – che il Paese investa di più nel sistema scolastico ed universitario, proprio perché, nelle fasi di crisi economica, è necessario pensare al futuro, alla formazione delle nuove generazioni.  I necessari e maggiori investimenti nell’istruzione e formazione non devono, però, essere mai disgiunti dalla valutazione del sistema scolastico e, a nostro parere, anche dei docenti stessi.

È necessaria, in altre parole, una politica di sistema, in linea con le scelte europee, rispondente alla sfida della complessità e alla domanda educativa, che sappia coniugare quantità e qualità, promuovendo efficacia, ma all’interno di comunità scolastiche che siano centri di ricerca e di dialogo, aperti al territorio e alle famiglie”.