La Flc-Cgil di Milano contro Fioroni

Secondo i dirigenti scolastici della FLC-CGIL della Lombardia “le dichiarazioni e il comportamento tenuti lunedì 19 marzo a Milano dal Ministro Fioroni sono intollerabili“, e “i dirigenti scolastici, il personale della scuola, i genitori, gli studenti, il nostro Paese meritano, evidentemente, un altro ministro. Un ministro che conosca la scuola e i suoi problemi, e che abbia il coraggio di affrontarli“.
Ma che cosa ha indotto i dirigenti scolastici del sindacato di Enrico Panini (almeno quelli lombardi) ad esprimere un giudizio così drastico e ultimativo nei confronti di un ministro come Fioroni, che nell’esercizio del suo mandato ha finora cercato di mantenere un dialogo aperto con le organizzazioni sindacali? E che fa della politica dell’ascolto uno dei suoi cavalli di battaglia?
Probabilmente ciò che ha irritato così profondamente i dirigenti scolastici è stato il fatto che non sia stato loro concesso di prendere la parola, perché “ha pril ministro eferito una assemblea ‘pilotata’ nella quale l’amministrazione aveva già deciso chi dovesse parlare“, come si legge in un loro comunicato, e “ha preferito pronunciare per oltre un’ora un discorso ‘preconfezionato’, buono per tutte le occasioni“.
In particolare ha colpito negativamente l’accenno di Fioroni alla responsabilità dei dirigenti scolastici per aver effettuato spese senza copertura. Ma si trattava di spese obbligatorie, protestano i dirigenti, come quelle per le supplenze, che “non sono un optional ma servono a garantire il diritto all’istruzione e vengono conferite sulla base di leggi e contratti che devono essere rispettati“.